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Dall'archivio:

+Sebastian, rider fiorentino morto a 26 anni mentre consegnava. Licenziato il giorno dopo. La multinazionale per cui lavorava pagherà PARTE del funerale. Questo liberismo sfrenato E’ UNA MONTAGNA DI MERDA- di Fabrizio Provera

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FIRENZE – Giuliano Polito è un giovane consigliere comunale di Parabiago, milita in Fratelli d’Italia,  ha 22 anni meno di me (quindi 27) e nutre le mie stesse idee politiche e soprattutto culturali. Ha l’ardore che avevo alla sua età, quindi gli capita di sparare qualche cazzata. Ci sta.

Ma quello che ha appena scritto su Facebook gronda verità. E sangue. E dolore.

“Ormai, l’Italia è un posto dove si può morire a 26 anni, consegnando cibo a domicilio in bicicletta (in questo caso motorino, nda) per una multinazionale in cambio di qualche euro per potersi permettere gli studi e può succedere anche che la multinazionale di cui sopra ti licenzi – da morto – per e-mail. Se i Partiti combattono per dimostrare ciascuno di essere il vero garante dei valori liberali e liberisti, io vorrei dire una cosa: questo è il libero mercato e mi fa veramente schifo.
In un mondo normale, la mia generazione manifesterebbe in tutte le piazze per difendere il proprio diritto sacrosanto allo stesso futuro che è stato garantito alle generazioni passate, ma – purtroppo – il mondo è un altro. Ci danno i “diritti civili”, i sostantivi neutri con l’asterisco o lo “schwa” e le storie su Instagram di Chiara Ferragni.
Sebastian Galassi avrei potuto essere io o uno dei miei amici. Ciao, Sebastian, anche nel tuo nome, avanza la nostra lotta, che è sempre stata anche e soprattutto una battaglia popolare, di giustizia corporativista e socializzatrice, alla faccia e nel culo di tutti i traditori del proprio passato e del proprio futuro”.
Un po’ rude, il mio giovane amico animato da quegli stessi ardori che giocoforza io ho riposto in qualche cassetto polveroso; ma è piuttosto difficile dar torto all’inquietudine di un 27enne che fa politica e s’incazza come un toro se il neo schiavismo produce morte in un modo che oltre ad essere drammatico si fa esilarante. Il grottesco, oltre al tragico. Perché leggete bene che cosa è successo.
SEBASTIAN, 26 ANNI, PADRE PENSIONATO, UN FRATELLO, ORFANO DI MADRE
Questa la cronaca dell’accaduto. La procura di Firenze ha disposto l’autopsia sul corpo del rider fiorentino di 26 anni, Sebastian Galassi, deceduto in seguito a un incidente avvenuto sabato 1 ottobre alla periferia sud di Firenze. Galassi era in sella a uno scooter quando, durante una consegna, si e’ scontrato con un suv. In seguito al sinistro, la catena per cui lavora aveva disattivato l’account del corriere, generando un equivoco con la famiglia della vittima che aveva ricevuto la notizia del “licenziamento” con una email generata automaticamente.
“Il suo account e’ stato sospeso per proteggere l’identita’ del suo profilo – spiega la società in una nota -. Un messaggio automatico e’ stato inviato per errore. Siamo profondamente dispiaciuti perche’ cio’ potrebbe aver causato ulteriori sofferenze alla sua famiglia e ci scusiamo per l’accaduto”. La società di consegne ha agggiunto di essere “in contatto con la famiglia per sostenerla in questo momento difficile”.

A casa Galassi, riporta Fanpage,  il giorno dopo la morte del giovane rider è giunta infatti una telefonata di scuse proprio da parte degli uffici societari: “Non ci sono parole. Ci hanno detto che è stato un errore – spiega Mirella Bilenchi – il suo account è stato sospeso per proteggere l’identità del suo profilo e quel messaggio è partito in automatico: hanno promesso di inviare un contributo per le spese del funerale”.

Ecco, ci fermiamo qui, perché pur senza aver MAI e per scelta nominato quale sia la società per cui Sebastian lavorava, ed anzi è morto lavorando, ci importa il principio di fondo sotteso a questa orribile, verminosa e assurdamente grottesca (come detto poc’anzi) vicenda: parafrasando quanto diceva Peppino Impastato da Cinisi, fatto a pezzettini  da una bomba lungo una ferrovia la sera in cui veniva ucciso Aldo Moro, IL LIBERISMO- soprattutto questa forma estrema e in tutto e per tutto disumana- E’ UNA MONTAGNA DI MERDA.

Punto. E manco a capo. Che schifezza. Perdonaci tutti e se puoi riposa in pace, Sebastian.

Scusaci se il mondo che vivevi  ha schiacciato i tuoi sogni sul selciato, mentre nel nome delle nuove commodity liberisite portavi pizza o hamburger in qualche casa annoiata. Speriamo soltanto, quando ci guarderemo la mattina allo specchio, bolsi e imbiancati, di farci almeno un po’ schifo.

Fabrizio Provera

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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