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Dall'archivio:

Se il Lazio pretende di dare lezioni alla sanità lombarda (e veneta). Siamo su Scherzi a Parte.. Pagliacci!

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Se il grande, immenso Tomás Quintín Rodríguez (L’Avana, 3 marzo 1933 – Miami, 22 marzo 2017), in arte Tomas Milian, figlio di un generale ai tempi di Gerardo Machado che si suicidò a tavola, davanti agli occhi di suo figlio nel 1946, fosse ancora tra noi e invece non si fosse affrettato a raggiungere il fidato amico Franco Lechner, in arte Bombolo, venditore di ombrelli nei mercati popolari di Roma, dopo aver letto quello che abbiamo appena letto noi si metterebbe a ridere (di gusto) venendosene fuori con un sonoro ‘ma che cazzo stai a dì’.

Seguiteci, e scusateci (specie le signore) per la volgarità.

Sul Messaggero, quotidiano di Roma e del Lazio, questa mattina è comparso un editoriale CONTRO il regionalismo differenziato (e la gestione della sanità in capo alle Regioni) con scritte le seguenti parole. Potete NON crederci, ma è vero.

“La crisi ci fa apprezzare l’utilità del servizio sanitario nazionale, uno dei migliori del mondo. Di un coordinamento e di interventi centrali in grado di definire standard e protocolli e di uniformare gli interventi. Nessuno ha la sfera di cristallo e tutti si muovono sulla spinta dell’emergenza. Ma le risposte in ordine sparso non aiutano. Ordinanze comunali e regionali che intervengono – anche se per timori e motivi comprensibili – indipendentemente le une dalle altre e senza riferimento alle indicazioni d’insieme di carattere sanitario generano incertezza e rischiano di aumentare i timori”.

Vi risparmiamo il resto, perché ci sarebbe da lanciare gli stracci. Epperò, per dirla con Gianpiero Mughini, residente nella città più bella del mondo (Roma) e nel contempo più sciupona dell’universo (si leggano casi Atac, buco del Comune di Roma e manco ce ricordiamo più tutto er resto), l’insigne editorialista del quotidiano di proprietà della famiglia Caltagirone  (di cui non vi faremo il nome) dimentica qualche particolare.

Dimentica anzitutto la VORAGINE finanziaria generata dal sistema sanitario laziale, da Francesco Storace a Nicola Zingaretti (il buco non ha colore politico, è buco e basta). Facciamo allora un utile ripasso.

Disavanzi Sanità Lazio prima delle coperture (in milioni di euro)
2007                             -1.696.481
2008                             -1.673.478
2009                             -1.419.449
2010                                -991.396
2011                                -815.091
2012                                -780.00
2013 (tendenziale)          -900,00

Disavanzo della SOLA giunta Zingaretti: 889.922.3719,26 euro

A mo’ d’ideale contraltare, il Messaggero dimentica quando nel 2018 Bloomberg News stila la classifica dei sistemi sanitari mondiali. “Il podio”, andiamo a leggere, “si conferma anche per quest’anno con Honk Kong, Singapore e Spagna ai primi tre posti. Ma sorpresa al 4° posto è salita l’Italia che rispetto alla precedente valutazione ha guadagnato due posizioni. Italia che ricorda Bloomberg, in un’altra classifica è prima al mondo per popolazione sana”.

E chi capeggia la classifica delle sanità nazionali? La Lombardia, ovviamente. Unica in Italia a competere coi sistemi europei e mondiali più avanzati a livello sanitario: Baden Wuttenberg e Baviera, Catalonia, distretto di Londra.

Se fosse vero quanto sostiene il Messaggero, e ovviamente tutti (anche i semi analfabeti) sanno NON esserlo, allora perché la Lombardia totalizza di media 78mila ricoveri extraregionali ogni anno? Perché a curarsi in Lombardia vengono tutti, dalla Puglia, dalla Sicilia, persino dal Piemonte, e ovviamente dal Lazio dove viene edito il Messaggero? Già, mica ce lo spiega, l’editoriale odierno..

Potremmo andare avanti per pagine, ore, giorni. Non lo faremo, unicamente domandandoci come è possibile che, in spregio al SACROSANTO diritto di rivendicare una maggiore autonomia (anche finanziaria) e a fronte della paura e dei timori di chi teme possa ‘finire la festa’ dei 50 e rotti miliardi di euro di avanzo tributario generati ogni anno dalla regione più efficiente e meglio amministrata d’Italia, la Lombardia (assieme al Veneto, ed anche all’Emilia Romagna), un autorevole quotidiano arrivi a scrivere cotante amenità.

Aggiungeremo solo una cosa… Caro amico del Messaggero, ma che cazzo stai a dì?

Fabrizio Provera

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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