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Scuola, sono 700 le cattedre vuote nel Milanese. Del Gobbo: “La cura è l’autonomia regionale”

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MILANO –  Nella provincia di Milano mancano 700 insegnanti per completare l’organico delle scuole primarie. Una situazione insostenibile, perché impedisce a moltissimi istituti di garantire il tempo pieno. Nell’ambito del sostegno, le cose, se possibile, peggiorano: 1.700 posti da coprire, 1.400 persone convocate, delle quali solo 600 hanno accettato.
Giusta la reazione dei cinquanta sindaci del Milanese che hanno scritto al direttore dell’Ufficio scolastico territoriale, Marco Bussetti e a ministro dell’istruzione Lucia Azzolina. Giusta ma probabilmente insufficiente a smuovere le acque. Le inefficienze del sistema scolastico italiano si correggono completando il percorso di autonomia regionale che si era intrapreso con il governatore Roberto Maroni e oggi con Attilio Fontana
Un’istruzione regionalizzata – pur all’interno di livelli essenziali di prestazione uguali per tutti, da Bolzano a Palermo – ridurrebbe burocrazia, rallentamenti e costi che oggi impaludano il sistema. Serve il coraggio di una svolta, o rimarremo perennemente al palo.

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