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Scuola/1, perché il Tar dà torto alla Campania: lo stesso varrà per Cassinetta, Albairate e Cisliano?

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 
CASSINETTA  Poche ore dopo la nostra video diretta di ieri con Francesco Pambieri, avvocato e consigliere d’opposizione a Cassinetta, il Tar della Campania ha dato ragione al Governo e- sconfessando l’ordinanza del presidente Vincenzo De Luca- ha di fatto riaperto le scuole da oggi.
Così facendo, il Tar (e il Governo, che aveva impugnato l’ordinanza) ha indirettamente dato ragione a Pambieri, secondo il quale i sindaci di Cassinetta, Albairate e Cisliano NON potevano decretare la chiusura delle scuole.

Nel decreto del Tar campano la presidente della Quinta sezione scrive nelle motivazioni come non risulta che “la regione Campania sia classificata tra le “zone rosse” e dunque nella fascia di maggior rischio pandemico e che il solo dato dell’aumento dei contagi nel territorio regionale, neppure specificamente riferito alla popolazione scolastica, non radicano per sé solo la situazione emergenziale, eccezionale e straordinaria, che, in astratto, potrebbe consentire la deroga alla regolamentazione generale, a tacer d’altro perché già considerati, e ampiamente, dal legislatore nazionale. Non risulta peraltro alcun “focolaio” né alcun rischio specificamente riferito alla popolazione scolastica, generalmente intesa”.

E proprio questa obiezione è alla base della critica di Pambieri: non si possono chiudere istituti scolastici SE NON in zona rossa, e attualmente la Lombardia è in zona gialla.

Accogliendo pertanto l’istanza cautelare e sospendendo l’esecutività dell’ordinanza con cui la Regione Campania aveva disposto la chiusura fino al 29 gennaio prossimo, la quinta sezione del Tar dà di fatto il via libera al rientro tra i banchi di scuola già a partire dalla giornata di oggi, martedì 11 gennaio.

A questo punto la domanda è soltanto una: se e quando gli studenti di Cassinetta, Albairate e Cisliano faranno rientro a scuola. E su iniziativa di chi? Quali saranno le prossime mosse dei sindaci, delle forze politiche e delle opposizioni? Di certo, gli occhi sono puntati (soprattutto) sul Tar della Lombardia: se qualcuno si rivolgesse al Tribunale per dirimere il caso, verrebbero probabilmente sciolti tutti i nodi. Anche se l’ordinanza di chiusura è per ora limitata sino a venerdì 14 gennaio. 

C’è soltanto da aspettare. Magari anche molto poco, perché a questo punto il quadro (giuridico) appare chiaro.

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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