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Scatole di Natale/2, c’è anche Santo Stefano ! A cura di Sabrina Carrozza

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Quante volte ci siamo detti: ecco l’idea giusta! O meglio, ecco la formula giusta, di un’idea che frulla da mesi e mesi nella testa. Eccola, la formula: si chiama Scatole di Natale. 

Scatole di Natale nasce a Milano, inizialmente riguarda la città (ma si allarga subito) ed esprime in pieno lo spirito di condivisione che la pandemia ha stimolato in molti di noi. Basta una scatola delle scarpe da riempire con pochi componenti: qualcosa che scaldi (dai calzini, al maglione, alla sciarpa, al cappellino), qualcosa per la cura di sè (saponi, creme, profumi), qualcosa che diverta (giochi, libri, musica), qualcosa di goloso e un biglietto di auguri sincero, che arriva al cuore più di qualsiasi oggetto. E queste cose possono essere nuove acquistate, nuove mai usate di cui sono piene le nostre case, usate come nuove e integre, in corso di validità. Buone come il vento che le muove.

Ieri sera leggevo i post di un gruppo di Facebook composto da professioniste della comunicazione, ed ecco Francesca che espone questa iniziativa. Le scrivo, e ci rendiamo subito conto di conoscerci già da tempo: abbiamo amici in comune che lavorano nel mondo del giornalismo e dello sport, noi due ci siamo presentate anni fa. E allora rilancio, in questa partita ideale: faccio da punto di raccolta e vengo io a portare il tutto, per i prossimi due sabati. Facciamo rete, con Francesca, allargando il campo di gioco a Simona e Marion. Simona è la mente insieme a me del progetto fotografico Bastano gli Occhi, che raccoglie frammenti di storie professionali e personali di vita che continua oltre la mascherina e con tutta la forza dello sguardo; Marion è invece il motore logistico di Scatole di Natale, che ha ideato e sta organizzando di fatto la raccolta, accogliendo come con noi tutte le richieste di collaborazione. Francesca è contentissima perchè è una delle prime a condividere il Marion-pensiero: non sono solo io a proporre la rete. L’idea ha fatto gol, sfuggendo dai guantoni della naturale diffidenza con cui ormai accogliamo una proposta.

In sostanza, quindi, per Santo Stefano Ticino il punto di raccolta sarà lo Studio di Architettura Negrini Simona. Chi vorrà può portare la propria Scatola di Natale lì, in Vicolo Sant’Anna 2/A. O le proprie scatole, rivestite con carta o disegni, decorate come si desidera, ma corredate con una scritta in un angolo che spieghi se il regalo è destinato a un bimbo, una bimba (e l’età, più o meno), una donna o un uomo. Ma i punti di raccolta sono tantissimi: sulla pagina c’è un lungo elenco, e crescono proprio mentre sto scrivendo questo post, a Magenta, a Corbetta, in moltissimi posti e presso privati.

Marion è sommersa dalle richieste, dunque. In 48 ore sono arrivati 5.000 like alla pagina Facebook, è presente anche su Instagram e il cellulare non smette un attimo di squillare, il whatsapp è caldo, i commenti sono tantissimi. Ha centrato il punto: la formula giusta che tutti noi possiamo applicare. La ricetta con pochi e semplici elementi che tutti abbiamo, conditi dall’affetto delle parole. Un modo per starci vicino senza filtri.
Scatole di Natale ci rende tutti amici. I miei, ad esempio, ogni anno organizzano la tombola dei regali riciclati alla Befana. Questa idea, per quest’anno così particolare, la anticipa e la rende possibile a migliaia di noi.

Saremmo molti, nei prossimi due sabati, a raggiungere il magazzino di San Siro. Carichi di Scatole di Natale colorate e utili, che alleggeriscono le nostre case spesso piene di doppioni e riempiono il nostro cuore. Ne abbiamo tante, di Scatole piene, e un’iniziativa come questa non toglie nulla alle altre di Natale. Semmai ci rende tutti più ricchi.

 

Sabrina Carrozza

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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