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Santo Stefano e Pgt/2, replica l’Amministrazione: ‘Accuse di Uniti senza senso’

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SANTO STEFANO TICINO – Riteniamo moralmente inqualificabili le parole del consigliere, ribadite anche all’interno del comunicato stampa. Coloro che poche settimane fa si innalzavano come soggetti di facoltà intellettuale superiore, oggi scivolano su una grave e inaccettabile accusa. Di questo però valuteremo se discuterne in altre sedi.

Nei fatti però nulla abbiamo da nascondere e preme ribadire che questo PGT viene depositato a dicembre 2018. La notizia, un vero fulmine a ciel sereno, della chiusura della Tessitura è di marzo 2019, una tempistica postuma al deposito del documento. Non bastasse, il riferimento a valutazioni di attività di logistica era già stata introdotta attraverso il regolamento del SUAP, approvato negli anni scorsi, ma a quanto pare le attente opposizioni si accorgono solo oggi. Inoltre, l’area individuata fuori dal centro abitato e servito da SP, non era l’area ad ovest con due aziende ben avviate, bensì l’area volgarmente chiamata “ex Ferrotubi”. Ma di quest’area il consigliere Audino ed il suo gruppo s dimenticano nelle dichiarazioni, quasi dimostrando di non considerarla. Come si fa a dare fiducia ad un gruppo che si propone di amministrare SST ma non le aree strategiche del paese?

La predica sull’insediamento della logistica è viziata dal fatto che avendo riscontrato la presenza sul territorio comunale e all’interno del centro abitato di attività logistiche (autorizzate dalla precedente amministrazione) non disciplinate dal vigente impianto normativo, si è reso necessario introdurre una norma specifica che fornisse puntuali condizioni per l’insediamento di attività logistiche salvaguardando il centro abitato e condizionandone l’insediamento ad una viabilità di rango coerente con i volumi di traffico generabili dalle stesse e non come successo in passato, congestionando un’area industriale già in sofferenza e autorizzando, di conseguenza,  il passaggio degli automezzi in via Leonardo da Vinci.

La riflessione circa la volontà di disciplinare una situazione che, di fatto non lo era, è stata affrontata sin dal deposito della proposta di variante per la seconda conferenza Vas (dicembre 2018) pertanto la proposta tecnica preliminare ha già trovato adeguata valutazione nell’ambito del percorso di Vas.

Cogliamo l’occasione per rispondere anche al referente del PD metropolitano che dichiara: “decisione assunta senza una precedente discussione”. Il consigliere pensi almeno a fare degna opposizione a Magenta, e parlare di quello che conosce perché come spiegato prima, da tempo era stata inserita questa norma e non con un blitz come si vuole malignamente insinuare!!! Vogliamo dare un suggerimento al referente del PD: prima di dare suggerimenti sbagliati forse sarebbe meglio analizzare le cause della propria sconfitta elettorale.

Precisiamo inoltre che l’assenza di alcuni consiglieri era un atto dovuto in quanto proprietari diretti o fino alla 4° generazione di proprietà oggetto della discussione, così come del resto avvenne per altri consiglieri in passato, non si capisce la meraviglia di questo gesto dovuto ne tantomeno a cosa alludono le minoranze. In merito al consumo di suolo, ribadiamo che le leggi degli enti sovracomunali stanno andando in quella direzione e noi, con questo PGT, proponiamo una riduzione del consumo di suolo del 10 %. Riduzione che è stata oggettiva! Alla richiesta di riduzione dei volumi, precisiamo che l’indice fisso dello 0.72 è più basso dell’indice massimo previsto dalle precedenti Amministrazioni, indice dello 0.75 su cui si basavano tutti i calcoli del PGT e sui cui si fondava la richiesta di tassazione (IMU). L’individuazione di un volume minimo indicato con lo 0.55 era solo un artifizio per indicare che era possibile un minore indice volumetrico di sviluppo, cosa che in realtà non è ostativa nemmeno con il nuovo indice: potranno esserci richieste di costruzione con indice inferiore allo 0.72. Questa amministrazione applica un indice inferiore e quindi migliorativo nelle condizioni di sviluppo dell’area e della tassazione.

 

 

 

 

 

 

 

Sulla scelta delle aree da tagliare abbiamo usato un criterio oggettivo che prevede una quota lineare nel perimetro del paese aumentando la cintura verde, altre soluzioni “ad personam” non rientrano nei nostri criteri. Infatti per la riduzione degli ambiti di trasformazione residenziali, in assenza di oggettivi fattori discriminanti (ambientale, idrogeologica e pedologica )e a parità di strategicità dello sviluppo residenziale, si è assunto il criterio geometrico al fine di evitare una disparità di trattamento.

Ribadiamo e rivendichiamo la bontà della nostra scelta, in piena oggettività.

La diminuzione del 23% del numero di abitanti teorici insediabili, rispetto a quelli previsti dal vigente Piano, è stata verificata rispetto alla dimensione massima edificabile di tutto il piano, e porta a 2.103 abitanti che risultano comunque inferiori agli abitanti teorici insediabili previsti dal vigente Pgt negli ambiti di trasformazione (calcolati utilizzando l’indice di 0,55 mc/mq) e nel consolidato che assommano a 2.429.

La riduzione degli abitanti teorici insediabili  è stata verificata anche confrontando la stima della Variante del Pgt con quelli previsti utilizzando l’indice 0,55 mc/mq del vigente Pgt.L’utilizzo dell’indice 0,75 mc/mq, come termine di raffronto, è giustificato anche da quanto contenuto nelle norme tecniche di attuazione del Piano vigente dove viene indicato che “la capacità edificatoria di base (utilizzazione territoriale) Ut è di 0,75 mc/mq di St”.

L’insediabilità di riferimento derivante dal predetto indice viene confermata anche dall’allora Provincia di Milano per il Pgt adottato nel 2013. Circa la monetizzazione ricordiamo che l’istituto della monetizzazione, era già previsto nel precedente PGT per le aree a standard (di cui gli ex 35 mq/ab), e nel nuovo piano è stato esteso anche ad una quota delle dotazioni DOP verde richieste (al fine di migliorare l’attuabilità delle previsioni che, ad oggi scontano una completa inattuazione), con la possibilità di realizzare direttamente da parte del privato opere di equivalente controvalore

In merito al Piano dei Servizi si precisa che la programmazione è stata effettuata esplicitandone la sostenibilità dei costi in rapporto alle risorse comunali e di quelle provenienti dall’attuazione delle previsioni di trasformazione del Documento di Piano, così come previsto dal comma 4 art. 9 della L.r. 12/2005.

L’area individuata nella zona della Cascina Fontana, permette di realizzare un centro polifunzionale, eventualmente anche con strutture sportive: le dimensioni dell’area lo dimostrano, ma anche qui concentrandosi sulla critica forzata alla giunta, il consigliere Audino non ha avuto modo nemmeno di fare un calcolo approssimato dell’area, per niente piccola. Rispetto alla localizzazione dell’area polifunzionale si evidenzia come sulla stessa si sia espressa positivamente la Consulta Ambiente e Territorio svoltasi il 29 gennaio 2019

Sulle scuole invece si conferma che l’area inerente il plesso scolastico è capiente per ulteriori ampliamenti, mentre per le scuole dell’infanzia verranno valutate situazioni senza porre dei vincoli all’interno dei nuovi piani. Strano che una critica del genere arrivi da chi ha fatto costruire a SST un asilo nido al piano terra di un palazzo (come a Milano) e a cui la giunta Tunesi si è operata per rendere fruibile l’area verde esterna.

In merito al nucleo di antica formazione, si ribadisce che non è stato modificato il suo confinamento Attraverso una puntuale verifica delle condizioni del “NAF” si è redatto l’Abaco degli elementi ricorsivi e introdotti i catasti storici quali documenti diretti e di consultazione per tutti.  A seguito di approfondita lettura del tessuto costruito in tale ambito sì sono individuate le costruzioni di recente edificazione in maniera sia da permettere immediatamente sulla relativa cartografia una corretta lettura storica/tipologica sia una corretta modalità di intervento.

L’intervento fuori luogo del consigliere Audino, che si concentra sulle disgrazie altrui anziché analizzare i punti strategici del nuovo piano, è sicuramente un segno di debolezza. Per quanto ci riguarda potrebbe essere anche positivo assistere alla fine di un partito politico che da 5 anni sta all’opposizione, consideriamo però del tutto inaccettabile strumentalizzare un grave episodio che coinvolge molte famiglie per dei meri e biechi fini politici.

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI SANTO STEFANO

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