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Salute/Prevenzione oltre i tabù: intervista al dottor Matteo Marzotto Caotorta urologo e andrologo del Poliambulatorio Medico Santa Crescenzia di Magenta

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MAGENTA  – Se per la donna, il tema della prevenzione, benché dopo anni d’impegno anche culturale, è diventato ormai un dato di fatto, quasi acquisito, molto piu’ complessa e delicata, è la questione per l’universo maschile. Dove i condizionamenti dettati da alcuni stereotipi come il ‘machismo’, piuttosto che di una società che vive di prestazioni, in ogni suo ambito, finiscono per fare la differenza e creare ancora un ‘gap culturale’ importante da colmare.

 

Di questi argomenti ne abbiamo discusso con il dottor Matteo Marzotto Caotorta (foto sotto), Urologo nonché; già Consigliere della Società Italiana di Urologia ed Andrologia. Il dottor Marzotto nel suo lungo palmares, può vantare gli oltre 30 anni di attività presso l’Ospedale ‘Fornaroli’ di Magenta, così come la direzione, sempre presso il nosocomio magentino, del ambulatorio specialistico sulle tematiche andrologiche (infertilità di coppia, disfunzione erettile, ect.).

 

A questo proposito, è anche autore del libro “La sessualità maschile nella coppia” un manuale molto chiaro e che affronta a tutto tondo queste tematiche.

A ciò si va ad aggiungere la sua presenza in pratica dagli albori in seno allo staff del Poliambulatorio Medico Santa Crescenzia. Questo a dimostrare un legame e una passione che vanno bel oltre l’aspetto medico professionale.

Con il dottor Marzotto come si dice in questi casi siamo andati subito diritti al cuore della questione: “E’ indubbio che la famosa ‘pillola blu’  (foto sotto) a partire dal 2000 ha risolto molte problematiche di coppia, si è trattato di un’autentica pietra miliare. La terapia orale infatti ha dimostrato da subito la possibilità di ottenere ottimi risultati, riuscendo così a proseguire senza difficoltà il proprio percorso di vita sessuale per molti uomini”.

E’ certo che se anche in età relativamente giovane – tanto per intenderci la fascia fino agli under 50 – il consulto uro-andrologico, non deve essere vissuto come un disagio, o in ogni caso, non deve esser fonte d’imbarazzo, è altrettanto vero che anche in quest’ambito della nostra Salute, ci sono delle buone regole legate al nostro stile di vita, che debbono essere rispettate e che, talvolta, rimarca il professionista, sono piu’ che sufficienti, per evitare interventi di natura farmacologica. Sono consigli che solo all’apparenza possono apparire banali, specie se si guarda alle statistiche di chi li mette in effetti, in pratica: “Il fumo, così come l’abuso di alcool, la mancanza di attività sportiva o, piu’ ancora, un indice di massa corporeo non corretto, sono tutti fattori che influenzano in modo negativo la nostra vita sessuale”.

Diciamo, in buona sostanza, che questo è l’Abc che ognuno di noi dovrebbe rispettare. Così come l’attenzione alla dieta quotidiana – il colesterolo alto così come il diabete, tanto piu’ se cronico, e quindi, manifestandosi già in giovane età, rappresentano altri ‘fattori di rischio’ – al pari dello stress che secondo il dottor Marzotto è il primo ‘movens’ in questo senso. Anche se sono poi i comportamenti inadeguati a fare la differenza.

 

“Spesso pertanto – ricorda l’Andrologo – basta intraprendere un percorso di recupero in modo serio e costante, per recuperare anche una buona efficienza sessuale. Certo, questo può essere complicato. Perché ci può essere bisogno di tempo (per esempio smaltire l’effetto di 20/30 sigarette al giorno, così come il recupero di un peso forma accettabile, in alcune circostanze, non è cosa che si può fare da un giorno all’altro) e, quindi, subentra l’aspetto psicologico, l’ansia da prestazione e, in ultima analisi, l’opportunità di un supporto prezioso nella partner, soprattutto nel caso in cui parliamo di relazioni stabili e durature”.

Non è un caso, d’altronde, che nel suo approccio – che ribadiamo non essere semplicemente medico – il dottor Marzotto spesso alla prima visita, chiede la presenza anche della partner.

“L’accettazione del problema, così come la disponibilità ad affrontare insieme questo tipo di criticità, è il primo passo verso la guarigione”. Condividere, perciò, è essenziale e questo lo è ancora di piu’ in una società come la nostra che va di corsa e che piu’ in generale, è condizionata dal messaggio del ‘tutto e subito’.

“Sovente la cosa ideale è affiancare il tipo di percorso che ho sopra descritto alla somministrazione in parallelo del farmaco. Lo ‘stimolo’  farmacologico, può aiutare ed evitare che l’uomo entri in una sorta di circolo vizioso, dal quale poi diventa molto difficile uscire.  Anche se di base aspetti come la comprensione da parte della propria compagna, possono rivelarsi essenziali per un buon recupero delle proprie funzioni sessuali”.

Tutt’altro discorso è quello dei cosiddetti ‘latin lover’, in altre parole, quella fascia di ‘latin lover’ che vogliono andare oltre. “In tanti anni di professione, statisticamente stiamo parlando del 10-15% delle consulenze. Ma qui ripeto siamo in un altro campo dove la questione è di tutt’altra natura”.

 

Altro luogo comune da abbattere è quello delle ‘dimensioni’ del pene che possono essere fonte di condizionamento per il paziente. “Anche qui occorre sgombrare subito il campo da una serie di preconcetti che spesso inficiano anche pesantemente la qualità della vita del maschio: solo in pochi dei casi – sottolinea il dottore – ci troviamo dinnanzi a problematiche anatomiche patologiche  che alterano la vita sessuale di coppia. Vero è il contrario: che sovente c’è il rischio di imbattersi in patologie psico andrologiche, dettate da una percezione sbagliata del proprio pene (la cosiddetta dismorfofobia). Qui le cure non solo sono inefficaci ma possono anche rivelarsi pericolose. Guai allora ad abboccare a pomate miracolose e quanto a volte si trova in rete”. “Indubbiamente – prosegue lo specialistica – soprattutto quando parliamo di pazienti in età giovane, l’ideale è accostare al consulto urologo/andrologico quello psico sessuologico, in quanto, come abbiamo visto, spesso c’è una sovrapposizione di questi aspetti”.

Idem dicasi per l’eiaculazione precoce, altro tabu’ affrontato o piuttosto nascosto, con troppo pudore da noi maschi. E invece quello del ‘venire in fretta’ detto in gergo e senza false ipocrisie, è un argomento di cui ci sarebbe un gran bisogno di parlare. “Anche perché – osserva il dottor Marzotto – in alcune circostanze, alla base vi può essere una infiammazione della prostata, che deve essere curata”.

Anche qui l’approccio terapeutico si può muovere su piu’ piani. Da quello medico con l’utilizzo di creme anestetiche ritardanti, all’uso dei cosiddetti farmaci ‘off label’ (ossia farmaci come la paroxetina che di norma è un principio attivo presente in alcuni antidepressivi, ma che è provato scientificamente avere effetti positivi anche in questa fattispecie ndr) sino come sempre a quello psicologico.

Perché la causa di natura psicologica, specie tra i 30 e i 50 anni, appurato di non essere in presenza di problemi alla prostata, resta l’eventualità piu’ frequente. La causa di natura organica, in linea di massima, infatti, tornando anche al tema, della disfunzione erettile, si presenta  con maggior presenza soprattutto nella popolazione over 60.

“Quello che conta – chiosa con questo cenno positivo il dottor Marzotto – è che oggi per lo piu’ la popolazione giovane è disponibile ad affrontare queste problematiche nelle loro diverse sfaccettature, e nel dettaglio, secondo quell’approccio che come ho  spiegato, prevede la presenza anche della figura psicologica. Gli over 50 e tanto piu’ gli over 60 sono piu’ reticenti sotto questa luce, ma è chiaro su questi argomenti in cui abbiamo visto esserci componenti di diverso genere, sarebbe auspicabile per tutti un approccio a piu’ ampio raggio”.

Sicuramente l’analisi medico scientifica deve esser sempre rigorosa, si pensi per esempio, all’importanza degli esami per capire se si è in presenza di una carenza ormonale. “Ma fatti tutti i controlli di questo genere e confermato che tutto è in ordine nel paziente, poi, se la ‘macchina’ non funziona, il ricorso al supporto dello psico sessuologo diventa indispensabile”.

L’intervista col dottor Marzotto, ci ha permesso far emergere in maniera ancora piu’ chiara, come quello delle problematiche legate alla sfera sessuale, sia un campo dove si mettono in gioco molte variabili, e bisogna essere bravi a gestirle, onde evitare che s’inneschi un vero e proprio cortocircuito con epilogo finale, la crisi di coppia.

L’esplosione o per meglio dire l’implosione di molte coppie ha visto nel Covid, anche secondo lo specialista, un alleato a sorpresa.

“Non posso che confermare quanto emerge dalle statistiche e quanto riportano i giornali magari con un po’ troppa enfasi – conclude il medico del Santa Crescenzia – ma qui poco o nulla c’entra, quanto abbiamo affrontato in questa intervista. Diciamo che la convivenza forzata in coppie che per tacito assenso, avevano ormai intrapreso altre scelte nella loro vita sessuale, ha finito per far saltare quel punto di equilibrio che quest’ultime avevano trovato….”. Tutto molto chiaro…. ma qui piu’ che di medicina si dovrebbe parlare di gossip….. ed è tutta un’altra storia di cui qui non è il caso occuparsi.

 

Fabrizio Valenti

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