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‘++Sala e il Pd ‘puntano’ la sanità lombarda: ‘Ecco dove cambiare’. Ed ecco (forse) il candidato del 2023…

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MILANO “Da cittadino lombardo dico che è tempo di ripensare la gestione della sanità lombarda”, un modello che va cambiato “radicalmente”: “Sono sotto gli occhi di ciascuno le carenze e le difficoltà manifestate dalla sanità, soprattutto territoriale, in questi drammatici mesi in Lombardia. Da ultimo con la vicenda dei vaccini antinfluenzali”. Così in un’intervista a la Repubblica il sindaco di #Milano, Beppe Sala.
 
“Non vedo alcun pensiero strategico in proposito venire fuori dalla giunta regionale. Con il Pd lombardo invece stiamo lavorando ad una prima bozza di lavoro”, prosegue Sala, che indica 5 punti di intervento: “L`istituzione di un`Agenzia per il governo della sanità; al fianco di essa abbiamo poi bisogno di un soggetto che si occupi veramente di innovazione, ricerca, telemedicina e incrocio e valorizzazione dei big data; terzo il ritorno ai Distretti, punto di riferimento per una dimensione di assistiti più limitata; investire di più sui medici di base, sia riducendo il numero medio dei pazienti, sia nella formazione; infine bisogna tornare a investire sui Consultori”.
 
Fra gli altri punti, uno riguarderà i medici di base “che non riescono a fare bene il loro mestiere. A Milano – sottolinea Sala – l’età media dei medici di base è di 59 anni e assistono mediamente 1.400 persone. La loro figura in Lombardia è stata sempre più marginalizzata e non sono mai stati coinvolti nei processi di cambiamento. Per questo si sentono avulsi dal sistema. Bisogna investire di più su di loro, sia riducendo il numero medio dei pazienti, sia nella formazione. E poi bisogna tornare a investire sui Consultori, abbiamo perso negli anni un pezzo importante della nostra sanità territoriale”. “I sindaci sulla carta hanno una responsabilità formale in tema sanitario, ma nella sostanza non hanno quasi nessuna leva per poter agire. Invece, immaginiamo la costituzione di un ‘Consiglio di indirizzo’ a livello lombardo, nel quale vengano coinvolti i sindaci delle città capoluogo di provincia, che abbia la responsabilità della definizione delle politiche di sanità territoriale. E poi pensiamo a una vera integrazione tra le strutture e i presidi della sanità territoriale e quelli dei comuni. Discutiamone, con senso di responsabilità, questa è la politica”, conclude Sala.

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