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Sala a Repubblica: ‘Ricandidarmi? Decido dopo le Regionali’. E sul patto coi 5 Stelle dice che…

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MILANO – Il sindaco di Milano Giuseppe Sala chiarirà se correrà di nuovo per la carica di primo cittadino “Non prima delle elezioni regionali. Intanto vediamo se, come dice Salvini, il centrodestra ha candidati forti pronti a correre”. In un’intervista a La Repubblica, torna a parlare della ‘chiacchierata’ giornata con Beppe Grillo ma assicura “non abbiamo mai parlato di alleanze elettorali che riguardino Milano. Ci confrontiamo a tutto campo sui temi dell’ambiente, delle reti, dello sviluppo digitale, che m’interessano molto. Oggi più che mai servono infrastrutture e servizi che portino a una vera evoluzione nell’istruzione, nella telemedicina, nella sicurezza. Siccome sto riflettendo sulla mia possibile ricandidatura a Milano, m’interessa sviscerare alcuni argomenti cruciali. E vedere cosa io posso o non posso fare come primo cittadino della città più internazionale d’Italia e del motore economico e sociale del Paese”.

Assicura che non tornerà a occuparsi delle reti Tim e a chi parla di un patto tra lui e i M5S a Milano, replica: “A parte i numeri, probabilmente un patto non avrebbe molto senso, anzi penso sia giusto che loro facciano la loro proposta per Milano”. Sul possibile asse Pd-M5S, “Le alleanze hanno bisogno di una legittimazione alle latitudini interessate. A mio parere, il coinvolgimento dei territori è oggi una condizione minima indispensabile nella costruzione di una coalizione che possa vincere e governare bene. Sono le città ad avere un ruolo chiave in questa fase. È anche e soprattutto nei territori che si elabora una visione comune e di sviluppo per l’intero Paese”.
Positivo il giudizio sul premier Giuseppe Conte. “Non lo sento molto, ma il nostro rapporto è genuinamente cordiale. Ha lavorato bene, soprattutto a livello internazionale. Gli chiedo una cosa che chiedo a tutto il Governo. E cioè di non indulgere in una visione eccessivamente romanocentrica. Il Paese cambierà se il Nord ci crederà e sarà il Nord l’area test del necessario ammodernamento del nostro ‘vecchio’ Paese”.

Per Sala “Bisogna rispondere con competenza e creatività a questo cambiamento d’epoca”. Un cambiamento che, in tempi di Covid, interessa anche il mondo del lavoro. “Stiamo verificando in questi mesi una trasformazione accentuata delle modalità di lavoro. Questa mutazione del lavoro non è detto che torni poi ai modi e ai tempi di prima. A
questo punto, assieme a un grande piano di sviluppo industriale sostenibile, si presenterebbe l’occasione di ridiscutere, in termini di diritti e di doveri, gli schemi e i dispositivi che riguardano in genere il lavoro. Per me i tempi sono maturi per elaborare un nuovo Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori. E bisogna cominciare a raccogliere idee e proposte”.

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