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Rosate-Santo Stefano: Carlo Ultrocchi, patriarca del mercato bovino, ci ha lasciato

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ROSATE / SANTO STEFANO – L’Est Ticino ha sempre avuto delle famiglie di veri e autentici patriarchi, i quali hanno sempre concepito l’azienda (e il successo economico) come elemento di ricchezza non solo individuale, ma famigliare e di comunità.

Tra queste famiglie uno dei nomi ricorrenti è quello degli Ultrocchi, il cui nome da un secolo significa soprattutto commercio di carne.

In questi giorni Rosate (ma anche Santo Stefano, dove il nome della famiglia è noto da generazioni) piangono Carlo Ultrocchi.

L’annuncio, sulla propria pagina Facebook, l’ha dato ieri il sindaco di Rosate, Daniele Del Ben: “E’ venuto improvvisamente a mancare Carlo Ultrocchi, uomo buono e gentile. Imprenditore che tanto ha fatto per la comunità rosatese. L’amministrazione comunale gli ha conferito nel 2016 la “Rosa d’Oro”. Grazie di tutto signor Carlo. Rosate la ricorderà per sempre”.

Parole che confermano quanto detto in pressa.

Il nome di Carlo Ultrocchi continuerà a restare legato all’azienda La Marchesina di Rosate, ospitata da oltre mezzo secolo alla cascina Cittadina del paese.

La Marchesina è attiva, fin dai primi anni ’50, nel settore zootecnico, attraverso la coltivazione di terreni per la produzione di cereali, l’ingrasso e la macellazione di bovini da carne, con proprie strutture in Italia ed in Francia. L’azienda dispone di circa 550 ettari di terreno a vocazione cerealicola e circa 3.500 capi di bestiame.

Nel corso degli anni, la Marchesina si è specializzata nel segmento dei bovini di qualità, dedicandosi esclusivamente all’allevamento di razze francesi provenienti dalle zone di Charolles, Limousin e del Massiccio Centrale.

La continua ricerca della qualità, perseguita attraverso una politica di investimenti, ha permesso alla Marchesina di soddisfare specifiche richieste della clientela, dall’ampio pubblico della Grande Distribuzione Organizzata alle piccole comunità locali.

L’attività di macellazione viene svolta, prevalentemente, in un moderno impianto situato su un’area complessiva di mq. 12.000, di cui mq. 3.000 coperti, avente una capacità di macellazione di circa 30 capi/ora. Di particolare importanza logistica riveste la posizione del macello, posizionato proprio all’uscita Broni – Stradella, lungo l’autostrada Torino – Piacenza.

Il nome e l’intrapresa di gente come Carlo Ultrocchi resterà ancora, e a lungo, nella memoria ma anche nella storia quotidiana di quella stessa terra che li ha visti protagonisti per una lunga, pareva intramontabile stagione.

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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