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Robecco: piromani rinviati a giudizio, il processo comincia il 12 novembre

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ROBECCO SUL NAVIGLIO/MAGENTA Sono accusati di avere incendiato volontariamente sette auto tra Magenta e Robecco sul Naviglio nel mese di ottobre di due anni fa. Oggi il gup presso il Tribunale di Pavia Fabio Lambertucci li ha rinviati a giudizio rigettando però la richiesta di costituzione di parte civile presentata dall’avvocato Simone Melina per conto del comune di Robecco sul Naviglio. Il giudice ha ritenuto che il comune non è portatore di diritti e interessi tali economici tali da prevederne la costituzione di parte civile. Lo stesso legale fu tra le vittime del raid vandalico con la sua auto che venne data alle fiamme.

“Naturalmente non era affatto scontato che il gup accogliesse la costituzione di parte civile in un caso come questo, ma ci abbiamo provato”, ha commentato il legale. Che sarà, personalmente, parte civile nel processo che prenderà il via il prossimo 12 novembre a Pavia. Quella notte, si trattava di una domenica, sei giovani, quattro ragazzi e due ragazze, partirono in auto dando alle fiamme i veicoli incontrati casualmente lungo il loro tragitto. A Magenta in strada per Castellazzo e poi nella frazione robecchese di Castellazzo dè Barzi dove vennero dati alle fiamme altri veicoli. Vennero distrutte una Volkswagen Polo parcheggiata in via Padre Kolbe a Robecco, un Iveco Daily in via XX Luglio, una Fiat 500 in via della Cappelletta all’angolo con via La Pira a Castellazzo dè Barzi, un Doblò sempre in via La Pira, una Ford Focus in strada per Castellazzo e poi ancora una Opel Corsa in strada per Castellazzo a Magenta e una Fiat Stilo in via Galliano a Pontevecchio. In tutto sette veicoli con danni per migliaia di euro.

Le indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Abbiategrasso arrivarono ad identificare le sei persone rinviate a giudizio. Due sono di Magenta, difesi dall’avvocato Roberto Grittini. “In fase dibattimentale – continua l’avvocato Melina – dovranno essere minuziosamente ricostruiti tutti gli episodi avvenuti quella notte. Ci vorrà del tempo, sicuramente più di un anno per arrivare alla sentenza”.

 

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