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Dall'archivio:

Robecco, lettera aperta ai contestatori del semaforo

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

Gentilissima Redazione,

sono un residente di Robecco sul Naviglio e precisamente della frazione di Cascinazza. Mi chiamo Enrico Calcaterra e non ho paura ad identificarmi rispetto agli anonimi che pubblicano articoli senza firmarsi.

In riferimento alla questione dell’accensione del semaforo, voglio schierarmi in favore del sindaco Barni e della giunta comunale di Robecco visto che sono apparsi ultimamente solo articoli negativi di cittadini che rispondono “di pancia” e non “di testa”.

La notizia viene strumentalizzata sempre sulla questione della superstrada che a mio parere è fondamentale.

Il semaforo è stato istituito dopo alcuni episodi di pedoni/ciclisti urtati da automobilisti quindi per la sicurezza della popolazione e dei nostri figli che attraversano il ponte giornalmente per andare a scuola o in centro.

Non si parla di tutto il contesto che sta intorno ad una comunità. Tutti puntano il dito contro il sindaco e la sua scelta.

Siamo nel 2020 e non più nel “1900”. Se controllate il territorio, le uniche strade con condizioni accettabili a supportare il traffico sono la SP227 Vittuone /Cisliano e la SP114 Cisliano/Abbiategrasso, entrambe lontane dai centri cittadini.

Ad oggi una strada, di dimensioni non adeguata al traffico del 2020, che collega il comune di Magenta (cittadina di 24.000 abitanti circa) e il comune di Abbiategrasso (cittadina di 30.000 abitanti circa) è la SP526 che passa attraverso Robecco comune di 7.000 abitanti divisi in frazioni. Esistono altre strade limitrofi alternative, utilizzate nel 1900 da carretti e cavalli e ad oggi comunque sottodimensionate in cui fanno fatica a passare due macchine in direzione opposte, figuriamoci quando incontriamo i tir.

Sfido chiunque che su strade e stradine viaggi in bici o con mezzi pubblici non incroci automobilisti incuranti di tutto quello che sta intorno.

Io lavoro ad Abbiategrasso e tutte le mattine percorro Robecco/Magenta per accompagnare mio figlio alla stazione di Magenta, torno ad Abbiategrasso e quando ho saputo del semaforo ho anticipato la sveglia, sapendo che ci sarebbe stato più traffico del normale e non ho perso nessun minuto di scuola e lavoro, rispondendo a chi si è lamentato dei ritardi avuti. A volte basta prendere in mano il tempo…come tutti i pendolari che si muovono verso Milano con mezzi propri o pubblici.

Perciò al posto di lamentarsi per un semaforo che è stato attivato per la sicurezza dei cittadini robecchesi, guardiamo attorno nel territorio: crescono in maniera esponenziale le grandi catene di supermercati che creano maggiore traffico …ma le strade sono sempre quelle del “1900”. Le strade del nostro territorio non possono più supportare l’attuale movimentazione veicolare e quindi necessario intervenire con nuove infrastrutture.

Anni fa anche la realizzazione della strada che collega Magenta a Milano Malpensa, DIR SS336, è stata ampiamente contestata ma ad oggi fa comodo a tutti raggiungere l’aeroporto in 15 minuti rispetto ai 45 minuti di qualche anno fa passando per le campagne del Castanese.

Non dimentichiamo anche la comodità della realizzazione anni fa della circonvallazione di Abbiategrasso SS526 e la circonvallazione esterna di Robecco verso il cimitero, entrambe create per evitare il traffico nei due centri cittadini.

Riferendomi quindi ai comuni che sono contrari alla costruzione di soluzioni alternative vorrei chiedere…ma voi vi muovete solo in bicicletta o a piedi per andare a fare la spesa nei supermercati limitrofi o per raggiungere il luogo di lavoro?

Sfido chiunque a rinunciare alla macchina sul nostro territorio.

Vi ringraziandovi anticipatamente per il tempo a me dedicato.

Enrico Calcaterra- Cascinazza di Robecco

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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