RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
ROBECCO – Pochi sono i comuni del circondario che hanno subito ben due stragi nazi-fasciste che hanno segnato una ferita indelebile nel tessuto della propria comunità come è avvenuto a Robecco: complessivamente, 32 morti tra diretti e indiretti, più cinque feriti che hanno portato la loro invalidità per tutta la vita. Probabilmente, Robecco è stato il paese che in tutta la provincia di Milano ha avuto il maggior numero di vittime causate dalle stragi nazifasciste. È vero che sono passati ormai tanti anni, che la storia conta ormai poco, che bisogna guardare avanti e non indietro, e che le persone tendono per natura a dimenticare le cose brutte per dedicarsi alle belle, ma è anche vero che, senza ricordare certi fatti accaduti, si rischia di ripeterli.
Il nostro Comune – in particolare l’attuale amministrazione – ha sempre cercato di ricordare e coinvolgere anche i giovani nelle manifestazioni, fino ad arrivare ad un gemellaggio con i ragazzi tedeschi: tutte iniziative lodevoli e meritevoli di plauso, ma che mancano di un coordinamento armonico e – soprattutto – duraturo nel tempo. Infatti, ogni amministrazione ha sempre cercato di ricordare a modo proprio – a volte anche con festeggiamenti fuori luogo – ma senza un filo conduttore comune che potesse fare da collante tra il mondo delle istituzioni e il popolo robecchese. Mentre in altri paesi e città minati da lutti analoghi è stato creato un Comitato Cittadino con lo scopo di studiare e perpetuare la memoria di quei momenti, a Robecco ciò non si è mai fatto e non si è mai capito il perché.
La proposta è quindi quella di costituire un CENTRO STUDI PER LE STRAGI DEL 21 LUGLIO 1944 E 26 APRILE 1945, di cui facciano parte istituzioni – a partire dal Comune, parenti delle persone coinvolte nelle vicende, cittadini, giovani, parrocchia e associazioni. Che i membri possano ritrovarsi in un luogo fisico a discutere, approfondire, ricercare, proporre, trovare materiale e raggrupparlo, ampliare il rapporto con la città di Kahla in Germania, costruire percorsi storici e così via. Ad esempio, sarebbe opportuno raggruppare in modo organico e ripubblicare gli opuscoli proposti nelle varie commemorazioni fatte a partire dal 1964, così come stampare e dare ad ogni studente delle scuole medie le pagine ricordo scritte da Gianni Maltagliati e Angelo Malini. Un CENTRO STUDI che sia un organo indipendente, apartitico, strutturato, non condizionato e libero di espressione e pensiero. Solo così la storia potrà essere perpetuata con serenità, senza vincoli e indipendentemente dagli umori di chi amministra in un determinato momento storico.
Dalle ceneri del Covid-19, pensiamo che solo con una struttura mentale basata sulla logica, sulla cultura, sulla scienza, sulla conoscenza e sulla comprensione della storia, possa nascere un futuro migliore per le prossime generazioni.
ROBECCO FUTURA