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Robecco: Elda, l’ultima drammatica telefonata prima della morte nei boschi

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CASTERNO È stata trasferita all’istituto di Medicina Legale di Pavia la salma di Elda Marchesi Randi, la donna di 84 anni di Busto Arsizio ritrovata senza vita nel pomeriggio di venerdì nei boschi del Parco del Ticino in località Casterno a Robecco sul Naviglio.
Il Pm, presso la Procura di Pavia, che si occupa delle indagini è Valentina Terrile che ha disposto l’esame autoptico per chiarire le cause del decesso. Secondo un primo esame esterno eseguito dal medico legale appena dopo il ritrovamento, la morte risalirebbe a circa trenta ore prima. Quindi nella notte tra il 25 e il 26 gennaio. A ritrovare l’auto della signora sono stati alcuni camminatori che percorrono i sentieri del Parco del Ticino. L’avevano già notata la mattina prima e il giorno seguente, insospettiti del fatto che quella Honda Jazz si trovasse ancora in quel posto, hanno dato l’allarme. È stata la Polizia locale di Robecco a capire che il veicolo apparteneva alla signora scomparsa. Polizia locale che ha attivato la richiesta di intervento coordinata dalla Prefettura con i reparti sommozzatori e cinofili dei vigili del fuoco giunti sul posto.

L’auto presentava delle tracce di sangue, probabilmente dovute all’urto contro qualcosa di tagliente in un momento di agitazione. Dall’auto al punto del ritrovamento ci sono circa 400 metri in linea d’aria, ma è necessario percorrere un sentiero che raddoppia la distanza percorsa a piedi. È ragionevole pensare ad un forte stato di paura che ha colpito la signora che aveva perso completamente l’orientamento in una zona impervia dove, con il buio, non si vede praticamente nulla. Ma la cosa ancor più brutta di questa tristissima vicenda è che la figlia era riuscita a chiamare la mamma.

Era molto preoccupata perché soffriva di frequenti vuoti di memoria. Dall’alta parte la risposta non era stata per nulla tranquillizzante. Una richiesta di aiuto, di andare a soccorrerla perché si sentiva in pericolo. Il telefonino, dopo quelle poche parole, si è scaricato. I figli non hanno perso tempo e hanno attivato tutti i soccorsi possibili. L’analisi delle celle telefoniche dell’utenza della donna agganciavano quella di Trecate. Ed è per questo che, nel volantino recante i connotati fisici di Elda fatto circolare dalla famiglia, si ipotizzava che si fosse diretta nel novarese. In realtà capita che nella zona di confine, quale quella robecchese a ridosso del Ticino, venga agganciata la cella telefonica della sponda opposta del fiume distante solo poche centinaia di metri.

Il ritrovamento, dal momento dell’allarme, è stato pressoché immediato. Grazie alla preparazione della Polizia locale robecchese che ha seguito un corso specifico sul recupero delle persone scomparse. Sul posto sono arrivati anche figlia e figlio della donna. È stata la prima a raggiungere la mamma per il doloroso riconoscimento, prima che venisse disposto il trasferimento all’Istituto di Medicina Legale di Pavia.

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