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Robecco: conosciamo da vicino Carlo Carrà

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ROBECCO SUL NAVIGLIO –   Si rinnova l’appuntamento con l’arte a Robecco sul Naviglio. Sabato 20 ottobre alle 17.30 a Casa Dugnani (via Giuseppe Mazzini, 10), a ridosso del Naviglio Grande, si svolgerà “Invito a Carrà – Un racconto per immagini di Alessandra Ruffino”, evento ad ingresso gratuito e patrocinato dal Comune di Robecco sul Naviglio.

È curato da Alessandra Ruffino, docente, giornalista, consulente d’istituzioni pubbliche e private e nell’editoria, da sempre studiosa dei rapporti tra arti figurative e letteratura.

A Casa Dugnani sarà protagonista Carlo Carrà (1881-1966). La mostra che Palazzo Reale di Milano gli dedica, dà l’occasione per ripercorrere la carriera del pittore italiano più importante del suo tempo, noto anche per l’intensa attività di critico e per esser stato professore di Pittura a Brera dal 1941.

Trasferitosi a Milano dal nativo Monferrato, a partire dal 1900 Carrà soggiorna ripetutamente a Parigi, dove ha modo di frequentare i big della scena artistica d’anteguerra. Amico di Boccioni fin dal 1908, Carrà fu uno dei più accesi promotori del movimento futurista, nelle cui file militò per sei anni.

Dal 1916, abbandonato il Futurismo, riscopre l’arte italiana del Tre-Quattrocento. L’incontro con Savinio, De Chirico e De Pisis a Ferrara nel 1917 avvia la stagione metafisica della sua pittura, che esalta il fascino degli oggetti comuni: ma è dagli Anni Venti che Carrà sviluppa il suo stile maturo, caratterizzato da un’impronta arcaizzante e da richiami al naturalismo ottocentesco. Rivoluzionario e nostalgico della classicità, nel nostro Novecento Carlo Carrà è stato il pittore che più di tutti ha cercato l’equilibrio tra natura e arte, tra astrazione e tradizione.

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