ROBECCO SUL NAVIGLIO Si è finalmente conclusa l’odissea del robecchese Mirko Klaus Bruckner. Bloccato negli Emirati Arabi dall’inizio del mese di marzo, causa pandemia che ha impedito ogni spostamento, è riuscito a rientrare a casa nell’unico modo possibile. Ovvero prendere un volo da Abu Dhabi per Zurigo, raggiungere Chiasso in treno e, da lì, arrivare a Robecco con il taxi. Non certo un viaggio a buon mercato, ma non c’erano alternative.
Fortunatamente, viste le condizioni di salute del 50enne robecchese, tutto si è risolto per il meglio e adesso dovrà semplicemente concludere il periodo di quarantena imposto a chi proviene dall’estero. Due mesi che non dimenticherà mai quelli trascorsi lontano da casa in un periodo di grandi difficoltà per tutti. “Il ritorno non è stato certo semplice – commenta – l’aeroporto di Abu Dhabi era spettrale. Era il deserto totale, nessuno in circolazione. Ti sentivi isolato dal mondo. Eravamo in 30 su quell’aereo atterrato a Zurigo”. Nella città Svizzera sembrava di essere su un altro pianeta, dalla testimonianza del robecchese. Misure di protezione individuale mantenute a discrezione degli interessati, nessuna distanza tra le persone. Insomma, sembrava quasi che l’emergenza sanitaria fosse cessata. Anche la polizia di frontiera svizzera non aveva alcuna protezione, nemmeno la classica mascherina. “Alla dogana Como – Chiasso tutto è cambiato. – conclude – La Guardia di Finanza nemmeno ha toccato la mia autocertificazione che ho dovuto mostrare a debita distanza. Mentre ero ad Abu Dhabi l’Ambasciata, che ringrazio, mi ha garantito il supporto. Ora, finalmente, sono a casa”.
