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Riutilizzo idrico: dal mondo consortile il punto della situazione

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TERRITORIO – Si è tenuta martedì 26 gennaio mattina in remoto una riunione promossa da ANBI nazionale sul riutilizzo dell’acqua in agricoltura con tutti i Presidenti e i Direttori delle Unioni regionali dei Consorzi di bonifica – hanno partecipato, per ANBI Lombardia, sia il Presidente Alessandro Folli che il Direttore Gladys Lucchelli – dei Segretari Generali delle Autorità di bacino distrettuali del Paese. Lo scorso maggio era stato pubblicato il Regolamento 741/2020/EU contenente, in materia, le prescrizioni minime.

 

L’appuntamento del 26 gennaio ha rappresentato, tra quelli previsti dall’Associazione nazionale dei Consorzi di bonifica e irrigazione, un primo momento di confronto con le Autorità di bacino. L’urgenza è dettata dalla necessità, non più rinviabile, di armonizzare le normative nazionali con il Regolamento comunitario, che già attuativo prevede l’obbligatorietà del riuso dell’acqua in campo agricolo. ANBI nazionale, caldeggiando l’estensione della norma sul riuso indiretto e la definizione di uno standard di qualità dell’acqua, ha da subito proposto la costituzione di un tavolo tecnico intersettoriale in modo da rendere compatibili le direttive di Bruxelles con le esigenze delle realtà economiche del nostro Paese.

“E’ evidente come i costi derivanti dal riutilizzo idrico non possano e non debbano gravare sui bilanci delle aziende agricole; ci vorranno grossi finanziamenti per realizzare reti ed infrastrutture in linea con i sistemi di irrigazione in adozione e soprattutto ci vorranno garanzie certe sulla qualità dell’acqua per tutti i consumatori. Si deve salvaguardare la tenuta del tessuto imprenditoriale agricolo e al contempo scongiurare l’abbandono delle coltivazioni idroesigenti, come quelle tipiche della dieta mediterranea; altrimenti sarebbe una sconfitta per tutto il sistema agro-alimentare italiano” questo il commento del Presidente Folli.

comunicato stampa ricevuto in redazione

 

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