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Riserva Fagiana: maxi intervento del Parco per la riqualificazione dell’habitat forestale

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L’intervento, finanziato da Regione Lombardia , prevede l’abbattimento delle specie esotiche invasive per ricostruire, per quanto possibile, la vegetazione forestale originaria, con un incremento della biodiversità. La tempistica dei lavori è stata concordata con i gestori del centro recupero fauna selvatica della Lipu per limitare i disagi

MAGENTA – Limitare la diffusione delle specie aliene invasive e riqualificare gli habitat forestali di interesse conservazionistico. Con questo obiettivo il Parco Lombardo della Valle del Ticino darà il via nei prossimi giorni ad un intervento di miglioramento forestale all’interno della Zona Naturalistica Orientata “#LaFagiana” nella Città di Magenta, finalizzato al recupero delle specie autoctone, così da ricostituire per quanto possibile la vegetazione forestale originaria. L’intervento, finanziato da Regione Lombardia per 105mila euro, con il Bando per la presentazione delle domande nel territorio di “pianura e collina” – Azione 5 “taglio esotiche a carattere infestante” , prevede il taglio di tutte le piante di specie esotiche a carattere infestante, in particolare di quella più problematica nei boschi del Ticino: il ciliegio tardivo, specie nordamericana molto “aggressiva” che è in grado di creare gravi scompensi agli equilibri degli ecosistemi forestali. Oltre alla riqualificazione degli habitat forestali, il fine ultimo del progetto del Parco è l’incremento della biodiversità.
“Gli interventi proposti si configurano come interventi di miglioramento forestale su due lotti di bosco di 10,88 e 10,37 ettari – spiega il consigliere delegato, Massimo Braghieri – . Verranno eliminati completamente gli alberi di ciliegio tardivo, di ailanto, di quercia rossa e di ligustro cinese in tutte le fasi di sviluppo, dalla fase di semenzale alla frazione a ceduo e ad alto fusto. La presenza di queste specie alloctone causa una drastica diminuzione delle specie “nostrane” presenti nel bosco: è stato rilevato che ad esempio, la presenza del ciliegio tardivo porta nel tempo alla riduzione del 60% delle altre specie di piante. L’intervento di taglio, esclusivamente delle specie esotiche a carattere infestante, verrà seguito nella successiva stagione vegetativa da un ulteriore intervento di rimozione dei ricacci e dei semenzali che inevitabilmente si presenteranno su tutta l’area. inoltre, considerata la vicinanza con il centro LIPU, abbiamo concordato con loro gli interventi in modo da creare meno disagi possibili agli animali in cura presso il centro di recupero faunistico”.
Il piano di intervento
Dalla settimana prossima inizieranno le operazioni di abbattimento delle specie alloctone, che termineranno entro le prime settimane del 2022. L’intervento di eliminazione di tutti i ricacci e i semenzali di ciliegio tardivo e quercia rossa è invece programmato dalla metà del mese di agosto ed entro il 30 settembre 2022, nella prima stagione vegetativa a seguito del taglio. Il cippato di tutte le ramaglie e dei fusti di minor dimensione sarà sparso nel bosco, in prossimità della rinnovazione di specie autoctone, in ogni caso sulle aree di taglio delle specie esotiche.
Parte dei fusti delle piante abbattute verrà rilasciata in bosco per la formazione di cataste affinché si crei una riserva di necromassa utile per gli insetti, coleotteri saproxilici , e per l’incremento della biodiversità. Per favorire la conservazione dei Chirotteri, comunemente detti pipistrelli, verranno rilasciati alberi che presentino cavità, realizzate dai picchi per la nidificazione o fessure profonde causate da agenti atmosferici , sarà inoltre effettuata la cercinatura (la rimozione della corteccia fino alla porzione di tronco vascolarizzata al fine di limitare lo sviluppo e la riproduzione, inducendolo ad un lento e costante appassimento) di alcuni soggetti di specie arboree alloctone al fine di creare alberi habitat.
Non verranno abbattute piante che presentino cavità, anche se di modesta entità, fori di nidificazione di Picchi, o che rechino evidenti segni di nidificazione di specie di uccelli. Nel caso essi costituiscano un reale pericolo per l’incolumità pubblica, potranno essere tagliati, ovvero, posti in sicurezza eliminando la chioma o troncando il fusto ad una altezza tale da non rappresentare pericolo, mantenendo però la loro potenzialità verso l’ornitofauna nidificante.

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