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Revocati i domiciliari: Lara Comi in libertà

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MILANO –  “Lara Comi e’ libera – si legge in una breve nota dell’avvocato Biancolella – Adesso l’impegno della difesa sara’ quello di ottenere il proscioglimento da ogni accusa”. Il ricorso al Riesame era stato presentato lo scorso 25 novembre.
    L’ordinanza di arresto domiciliare per Lara Comi e’ stato deciso per il suo coinvolgimento in un filone dell’inchiesta della Procura milanese detta “Mensa dei poveri”. In particolare, l’ex eurodeputata di Forza Italia e’ accusata di truffa all’Unione Europea, false fatturazioni, finanziamento illecito e corruzione. Tre gli episodi contestati: il primo riguarda due contratti di consulenza ricevuti dalla sua societa’, la Premium Consulting Srl, con sede a Pietra Ligure (Savona), da parte di Afol e, in particolare, dal dg Giuseppe Zingale, “dietro promessa di retrocessione di una quota parte” allo stesso Zingale, in carcere, e a Caianiello. Comi e’ anche indagata dai pm Silvia Bonardi, Luigi Furno e Adriano Scudieri per una consulenza , ritenuta fasulla, da 31 mila euro incassata da una societa’ del presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti. La custodia cautelare ai domiciliari dello scorso 14 novembre fu decisa in concomitanza con l’emergere di un terzo episodio: una presunta truffa ai danni del Parlamento europeo, messa a segno ‘gonfiando’ oltre i 3 mila euro al mese lo stipendio dell’addetto stampa dell’allora europarlamentare, pagato dall’istituzione europea per essere in parte girato (2 mila euro) all’ex coordinatore provinciale di FI a Varese, Gioacchino Caianiello.
“Sono molto felice e ora sono piu’ che mai determinata a far emergere la mia innocenza”. Sono queste le prime parole che Lara Comi ha rivolto al suo legale Gian Piero Biancolella, ringraziandolo, subito dopo che le e’ stato notificato il provvedimento del Riesame che ha revocato i domiciliari. Un provvedimento che, come chiarito dal difensore, “rasserena i suoi genitori” che hanno problemi di salute e ai quali, ha aggiunto l’avvocato, lei non e’ potuta stare a fianco, anche il giorno in cui e’ stata eseguita la misura

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