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Rescaldina: il sottopasso ferroviario terra dei writer

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RESCALDINA –  Qualcuna strizza l’occhio al buon gusto. La maggior parte no. Sia come sia, il sottopassaggio situato nelle vicinanze della stazione di Rescaldina annovera un campionario di ghirigori di vario tipo. Che non trasmettono propriamente un’immagine di decoro ma piuttosto di trascuratezza. Eccezioni? Qualcuna sì. Come per esempio il ricordo di una manifestazione “Puliamo il mondo” dedicata a rimettere in ordine alcuni boschi cittadini dalla sporcizia oppure la variopinta scritta “shalom” che significa pace. Nello stesso spazio, però, vi è chi su quest’ultima scritta ha deciso di metterci un autografo di incompiutezza di nero color.
E addirittura altri hanno deciso di mettere in chiaro risalto, sempre nero, la scritta “vandalismo”, quasi come attestazione di orgoglio nell’imbrattare un muro che dovrebbe invece, se proprio deve esserlo, annoverare qualche scritta di buon senso. Certo passando da quello spazio si ha un ritratto multiforme di grafomania che pare fare spesso a pugni con ogni più elementare senso estetico e misura di decoro. Persino lo specchio che dovrebbe servire per orientarsi un po’ ha avuto la sua razione di imbrattamento con una scritta inneggiante al futuribile: “domani vedremo”.
E la domanda sorge spontanea: è proprio il caso di lasciare in quelle condizioni un sottopassaggio nelle immediate vicinanze di uno dei punti nevralgici del paese ovvero la stazione ferroviaria? Memoria docet, sotto il cielo di Rescaldina, che alcuni anni fa furono coinvolti i ragazzi delle scuole in una vasta operazione di ripulitura del sottopassaggio di via Matteotti che collega Rescaldina con la frazione di Rescalda che lo rese come nuovo. Perché non ripetere lo stesso anche ora?
Cristiano Comelli

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