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Regione Lombardia scende in campo a fianco degli allevatori bovini

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MILANO – Due grandi risultati per il mondo degli allevatori di bovini: nella seduta odierna del Consiglio regionale sono stati approvati sia un ordine del giorno che impegnerà la Giunta Regionale ad attivarsi presso il Ministero della Salute per proporre modifiche del sistema sanzionatorio, sia un emendamento al Piano Regionale della Sanità Pubblica Veterinaria per far sì che i controlli vengano svolti su un campione casuale e rappresentativo di animali. Entrambi gli atti sono stati proposti all’aula dal consigliere regionale pavese Ruggero Invernizzi, Presidente della Commissione Agricoltura nell’ambito della discussione del Piano Regionale Integrato della Sanità Pubblica Veterinaria per gli anni 2019-2023.

«Semplificazione, ottimizzazione dei controlli e riduzione delle pene pecuniarie non proporzionate alla gravità  delle infrazioni a carico degli allevatori:  questo è il risultato ottenuto oggi con i miei interventi durante la seduta del Consiglio regionale – dichiara il presidente della Commissione Agricoltura Ruggero Invernizzi – Il mondo degli allevatori va protetto e sviluppato: a seguito di incontri, tenuti anche con le associazioni di categoria, ho portato oggi in Consiglio una richiesta che da troppo tempo  è stata inascoltata. Le non conformità più frequenti rilevate dai servizi Veterinari sono dei ritardi di identificazione e registrazione degli animali che hanno un impatto sanzionatorio di circa 200 euro a capo, una pena troppo severa- continua Invernizzi – con conseguenti sanzioni di migliaia di euro.

L’altro serio problema che ho riscontrato, grazie al dialogo ed al confronto con il mondo agricolo è quello relativo ai controlli che vengono effettuati: le non conformità rilevate hanno avuto una ricaduta sugli aiuti comunitari richiesti dagli allevatori ovvero sulla Politica Agricola Comune (PAC) mettendo spesso in ginocchio allevatori ed aziende agricole: con l’atto approvato su mia proposta si è chiesto quindi  di effettuare controlli a campione, in considerazione sia delle dimensioni degli allevamenti lombardi che dell’alto numero di movimentazioni svolte durante l’anno ottimizzando in questo modo i controlli in loco rendendo, infine, il sistema più semplice e veloce.»

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