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Regionali/2. Campagne elettorali a confronto: quella lombarda più ‘social’, nel Lazio siamo ancora old style

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ROMA – E’ molto più social la campagna elettorale per le regionali in Lombardia rispetto a quella del Lazio anche se non si tratta da una campagna per giovani, ma per over30. Nel Lazio infatti, nessun candidato, a parte Alessio D’Amato, ha investito in pubblicità sui social e la somma dei follower di tutti gli aspiranti alla presidenza della Regione è di poco superiore alla fanbase della sola Letizia Moratti in Lombardia. Di fatto, secondo uno studio di DeRev, società di strategia e comunicazione digitale, la campagna elettorale sui social nel Lazio parla appena allo 0,6% della popolazione.

In Lombardia, invece Letizia Moratti, candidata con la lista civica a suo nome e il Terzo Polo, ha investito in advertising 30 mila euro, mentre 8.200 euro ciascuno il candidato di centrosinistra e 5 stelle Pierfrancesco Majorino e il governatore uscente Attilio Fontana, ricandidato dal centrodestra. Moratti sconta però il fatto di avere pochi follower, poco più di 17 mila contro gli oltre 86 mila di Majorino (in crescita del 13,7%) e i 370mila di Fontana, che può sfruttare la base creata nei cinque anni come governatore. Fontana con 588 post e un engagement (ovvero la capacità di coinvolgere) di 2,58% fra il 1 dicembre e il 28 gennaio ha ottenuto un punteggio DeRev Score (algoritmo che misura numero di follower, di post e interazioni) di 107, il migliore. Majorino comunque mostra una estrema efficacia nelle comunicazioni social, con un engagement medio di 8,21%, 382mila interazioni e un punteggio di 72, mentre Moratti si ferma a 36 con 129 mila interazioni. Decisamente staccata, e inefficace, Mara Ghidorzi , candidata di Unione popolare, che parla sui social appena a 1.275 persone, pubblicando meno di un post al giorno. Detto questo però “è stata una campagna del tutto over 30 – ha sottolineato il CEO di DeRev Roberto Esposito -: i candidati hanno rinunciato in partenza all’elettorato più giovane” rinunciando ad esempio a Tik Tok . “Ma tirarsi indietro per paura o per fatica è anch’esso un messaggio molto chiaro su quello che si intende fare da eletti. Investire sui giovani – ha concluso – significa prima di tutto parlarci e coinvolgerli”.

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