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Dall'archivio:

Ramelli, Pedenovi e quegli ‘omicidi rossi’ da fare conoscere ai più giovani

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C’è una parte recente della storia del nostro Paese che una parte della sinistra radicale e violenta continua a omettere o tenta di minimizzare. Quasi ci fossero morti di “serie A” e “di serie B” o liquidando la cosa in modo, quanto meno, volgare seguendo più o meno il seguente ragionamento: ‘Era un fascista quindi tutto sommato s’è l’è cercata…”.

Proprio ieri,  ricorreva il 43 esimo anniversario dell’omicidio di Sergio Ramelli, barbaramente ammazzato a colpi di chiavi inglese fino sfondargli il cranio. Perché esista realmente un senso di pacificazione nazionale e, soprattutto, perché il nostro Paese non viva più periodi come quello degli anni di piombo, occorre che anche le nuove generazioni conoscano queste vicende nella loro interezza e soprattutto sentendo tutte le campane.  Da qui la proposta del Consigliere regionale di Fratelli d’Italia  Franco Lucente: “Lezioni nelle scuole sui due ‘omicidi rossi'”.  E’ un’idea di buon senso, che sia certi che partiti che si rifanno ai valori e principi contenuti nel nostro dettato costituzionale non potranno che avallare. Molti, peraltro, lo hanno già fatto.

Qui sotto vi proponiamo la nota integrale inviataci da Lucente. “Intendo proporre – sia in Commissione sia all’assessore regionale all’Istruzione Rizzoli – di discutere nelle classi lombarde, il prossimo anno, gli omicidi di Ramelli e Pedenovi. Vorrei che pensassimo a un programma utile per ricordare ai ragazzi quello che è successo, perché non dimentichino e perché sappiano allontanarsi dall’odio che caratterizzò quegli anni, fomentato dalle Brigate Rosse e da Prima Linea. Purtroppo le giovani generazioni non sempre sanno chi erano Ramelli e Pedenovi ed è compito anche della scuola insegnarlo. Potremmo attivare delle lezioni o dei convegni il prossimo anno, magari nei giorni precedenti alle commemorazioni.

Intanto noi ci saremo sempre, Fratelli d’Italia ci sarà sempre: anche oggi abbiamo partecipato alla commemorazione di Ramelli e Pedenovi, uccisi dall’estremismo rosso. Ero presente in qualità di capogruppo in Regione, ma anche in qualità di semplice cittadino che non vuole che vengano dimenticati quei giorni atroci.

Abbiamo ricordato, ai Giardini Ramelli, un ragazzo che è stato massacrato a colpi di chiave inglese per la sola colpa di aver scritto un tema sui crimini delle Brigate Rosse: fu picchiato dagli estremisti di sinistra e rimase in coma fino a quando morì, il 29 aprile 1975. Un anno dopo il consigliere provinciale del Msi Enrico Pedenovi venne ucciso mentre leggeva il giornale nella sua auto, con colpi sparati in faccia a bruciapelo da esponenti di Prima Linea”.

(*nelle immagini l’ultimo corteo per Pedenovi e Ramelli, al quale ha partecipato anche l’esponente magentino del Partito Democratico Paolo Razzano,  e dirigente della Federazione Metropolitana dei Dem, ben visibile nella foto in basso a destra)

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