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Dall'archivio:

Radici in crescita, sequenza giornaliera degli accadimenti, di Ivan D’Agostini- 13 marzo

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

Tredicimarzo

 

Giornate intense, giornate dense, giornate piene. Giornate che non finiscono mai, quasi che il tempo, questa dimensione che non abbiamo ancora imparato o, forse, disimparato, a gestire, a controllare, svanisse anche come lemma.

 

Dimensione reale e oggettiva, che non può sfuggire al controllo, che è stabilita da artifizi ai quali siamo legati qui sul pianeta ma che, basta allontanarsi per darle un nuovo e più costruttivo parametro di misura.

Ci hanno pensato qualche secolo fa gli inglesi quando hanno trovato la loro quadra sul sistema di misurazione, per noi grammi, litri e metri, per loro once, yard e pinte, che non è la stessa cosa. Prova a dire vado a cento allora e prova a dire #vadoaottantamiglia? E’ una cosa che entra nel meccanismo mentale. Ricordo di come la Giuditta, emigrata a forza o a ragione negli states qualche decennio fa (o anche quasi trenta), non riuscisse e forse ora sì, a prendere dimestichezza con i pollici (non quelli delle dita). Certo ci si abitua, ma è come la lira che per noi “anziani” mi dice spesso mia figlia, è ancora il parametro di misura, di confronto.

Allora il tempo è la nostra dimensione qua, piccoli e insignificanti esseri di questo e minuscolo pianeta.

La terra nera e scura brucia sul sole dell’attesa. Una attesa lunga e affatto noiosa.

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