Seifebbraio
Lunedì, giorno della luna, giorno del mercato, ripresa o riavvio della frenesia; senza, a volte, neppure lo stacco dalla precedente giornata.
Come quando si agonizzava sull’ultimo concorso e la scadenza era prossima, anzi incombente; quella data messa a mangiarti il culo, quello mio secco, a eroderti le dita che si consumavano nei colori, nei pastelli che affilavo con il temperamatite, con il disegno che, per vedere se andasse bene, lo guardavo anche dall’alto salendo in piedi sullo sgabello, un disco che puntualmente ruotando, si abbassava.
Lunedì, un altro lunedì passato in solitudine, in questo inizio d’anno che ancora non parte come vorrei che partisse.
In questo inizio.