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Raddoppio Milano Mortara, RFI e Ministero prendono per il culo i pendolari; slitta tutto al 2036

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ABBIATEGRASSO – Ditecelo voi se il titolo sia esagerato o meno, colorito oppure offensivo. Ditecelo voi se, a fronte di anni, anzi di decenni fatti di ritardi, disagi, cancellazioni, condizioni di trasporto spesso degne di linee da nazione centroafricana, la notizia riportata oggi dalla Provincia Pavese non equivale a una presa per il culo: NON solo il raddoppio della linea ferroviaria Milano Mortara (nella tratta che comprende Abbiategrasso e Vigevano) NON compare nella lista dei lavori concordati tra Ministero delle Infrastrutture ed RFI sino al 2021 (come emerso dai lavori dalla Nona Commissione della Camera dei Deputati); ma per aggiungere il danno alla beffa, nelle carte si parla di un iter che slitta al 2026, con progettazione esecutiva nel 2031 e lavori ultimati nel 2036, quando con ogni probabilità i pendolari (rimasti..) potranno viaggiare dalla cascina Bruciata di Albairate sino a qualche remota stazione lunare.

I prodromi c’erano tutti; il 25 novembre 2017 Ticino Notizie scrisse che dopo la realizzazione del raddoppio Milano-Albairate, l’iter di approvazione ministeriale della parte del progetto Albairate-Mortara si era arrestato “a fronte di criticità territoriali non risolte”. Una dichiarazione rilasciata dopo la ‘scoperta’ che  Rfi, la Rete Ferroviaria Italiana, rete nazionale di cui la tratta della Mi-Mo fa parte, non prevedeva  nel quinquennio 2017- 2021 investimenti per il completo raddoppio. L’allora assessore di Regione Lombardia, Alessandro Sorte, aveva aggiunto che “per poter migliorare l’offerta di trasporto usufruendo del raddoppio occorrerebbero almeno 5-10 anni, considerando i tempi di approvazione del Ministero delle Infrastrutture e di realizzazione di opere ferroviarie analoghe da parte di Rfi”.

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel servizio della Provincia Pavese in edicola oggi si legge tutto lo sconforto di Vittorio Aggio, vicepresidente del Comitato Pendolari, ed anche la  notizia (ancor più inquietante) che i lavori di raddoppio risultano persino finanziati (seppure non del tutto..), ma nelle 900 pagine del documento sui lavori che RFI si impegna a fare, il raddoppio della MI MO occupa 2 pagine, in cui si dice che slitta tutto tra 10 o 20 anni. Quando forse i pendolari attuali potranno raccontare del (mancato) raddoppio ai nipoti.

A conti fatti le parole pronunciate da Sorte nel 2017 risultano  profetiche, oggi puntualmente realizzate. I pendolari ringraziano sentitamente il ministero delle Infrastrutture e il ministro pro tempore, Danilo Toninelli.

Fab. Pro.

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