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Dall'archivio:

Quando andavamo tutti dal ‘Charlie’…. Marika Prina lascia Albairate direzione Magenta

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ALBAIRATE  – La sera, o a pranzo nei giorni della festa, andavamo tutti nell’elegante bomboniera di via Pisani Dossi, ad Albairate, dove non a caso- la via era ed è quella dedicata al grande scrittore della Scapigliatura, di cui restano importanti tracce sia a Corbetta che nell’est Ticino- un talentuoso ristoratore con origini corbettesi, Giancarlo Prina, realizzò quello che era il più grande, goloso ed innovativo ristorante dell’est Ticino. Dopo, ovviamente, l’Antica Osteria del Ponte di Ezio e Renata Santin: uno dei più famosi ristoranti del mondo, allora, che tuttavia non impedì a Giancarlo Prina- Charlie, per l’appunto- di aprire nel 1983 un locale che rappresentò, e ha rappresentato per anni, un faro.

 

 

 

 

 

 

 

 

T’accomodavi su sedie eleganti, tra tovagliato di pregio, bicchieri di cristallo e posate d’argento, e trovavi una cucina che per l’epoca era autenticamente innovativa e diversa: brioche di salmone, pesce e crostacei proposti in maniera diversa, la treccia di branzino all’aceto balsamico, degli straordinari risotti, dolci decisamente diversi da quelli che la ristorazione proponeva a quel tempo. Dalla cantera di Giancarlo Prina, ossia dalla cucina, sono passati diversi chef che oggi sono sulla cresta dell’onda gastronomica: Andrea Galli (un grande talento), Andrea Bettolini, Alberto Rondinini. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Piatti gourmet, ma sempre centrati sul gusto e mai diafani, e vini da re: champagne, le etichette di Angelo Gaja, allora reperibili soltanto nel tempio di Cassinetta e nei grandi ristoranti di Milano.

Più di dieci anni fa, Giancarlo Prina decise di lasciare Albairate per ‘svernare’ alla trattoria dei Pescatori, a Bagno di Cerano, sulle rive del Ticino.

Ad Albairate rimasero Marika Prina, figlia di Giancarlo, e Lele Picelli, istrionico e creativo cuoco che a nostro avviso ha rappresentato un unicum nel panorama della ristorazione locale, pur senza mai liberarsi del tutto dalla rincorsa del beau geste gastronomico, talvolta a scapito del gusto. Ma di certo, Marika e Lele hanno realizzato un locale che pur prendendo una direzione diversa ha tenuto alto il nome del Charlie 1983. 

Da tempo Lele Picelli aveva abbandonato le cucine di via Pisani Dossi e Marika, rimasta sola alla conduzione del locale. Ieri mattina, attraverso un post su Facebook, Marika Prina ha annunciato il suo addio al Charlie 1983 e l’approdo, dal 15 settembre, al Wine Room di Giovanni Filippini, a Magenta.

Una rivoluzione, senza dubbio. Una sfida, certo. Che non ci impedisce né di augurare le migliori fortune a Marika, né di rimpiangere con un velo di tristezza quello che è stato un luogo importante, determinante, di formazione gastronomica e del gusto, per il sottoscritto e per moltissime altre persone. Impossibile, per chi scrive, dimenticare che il nome di Giancarlo Prina e di Marika resta per sempre legato a quello di Denny Prina, il fratello del grande cuoco: creativo, pubblicitario, pasdaran della Lega, corbettese, morto fulminato da infarto, quand’era ancora giovane, ormai 20 anni fa. Che risate col Denny, e pensare che solo dopo la sua morte venni a sapere che Giancarlo era suo fratello. Ta voerum sempar ben, Denny.

Non sappiamo se, come e quando il Charlie 1983 riaprirà i battenti. Ma sappiamo che la prima sera di nebbia, sperando che sia lunedì, passeremo con la macchina da via Pisani Dossi, ricordando l’ultima volta- era un lunedì, appunto- quando portammo quella ragazza che sfuggiva sempre, per poi ritornare. E poi rifuggire, e poi ancora.. Franciacorta, salmone, chiedemmo della brioche salate, un ottimo risotto (solo una punta eccessiva di salato), dei gamberi scottati. Giancarlo non c’era già più, ma la magia del Charlie resisteva al tempo. E poi, lungo il Naviglio circonfuso di nebbia umida… Una grande serata, un grande epilogo. Lo stesso che ogni avventore del Charlie 1983 porterà sempre con sè. E’ stato davvero bello, far parte di questa piccola grande storia. A buon rivederci, Charlie. Ci siamo divertiti, tanto. E siamo andati a letto tardi. Con un bellissimo e soffice mal di testa, dall’odore dolce di whisky, rum o gin.

Fabrizio Provera

 

 

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