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Qualità della vita: Milano fa come i gamberi, retrocede di 11 posizioni. L’indagine del Sole 24Ore

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MILANO –  Tra contagi, decessi, crisi economiche, lockdown e quarantene come si misura la qualità della vita? La 31esima indagine del “Sole 24 Ore” sul benessere nei territori, presentata oggi sul noto quotidiano economico finanziario parte proprio da questo interrogativo. L’obiettivo dell’edizione 2020 – che analizza 90 indicatori, per la maggior parte (circa 60) aggiornati al 2020 in base agli ultimi dati disponibili – è raccontare in presa diretta il differente impatto della pandemia da coronavirus sui territori. Da questa analisi, Milano purtroppo, non ne esce bene.

 

La città della Madonnina, vincitrice sia nel 2018 sia nel 2019, esce dalla top ten (12esima) e perde 11 posizioni: pesa il crollo del Pil pro capite in base alle stime 2020, ma anche il nuovo indicatore sullo spazio abitativo medio a disposizione (con una media di 51 mq per famiglia). Spulciando le varie classifiche, si scopre che – come da tradizione – Milano è al penultimo posto per “Giustizia e Sicurezza”, in un poco invidiabile 106esimo posto: pesano l’alto numero di denunce (scippi, furti, rapine, violenze sessuali) e la lentezza dei processi. E’ sul podio, invece, in “Ambiente e Servizi” (primo posto), e in “Depositi bancari” (secondo posto in Italia). In calo il trend del pil pro capite (ultimo posto) mentre è al terzo posto nel ranking per “Affari e lavoro”. Un altro podio per “Ricchezza e consumi” (terzo posto), 92esima per “Demografia e società” e un onorevole 18esimo posto per cultura e tempo libero. Non solo: Milano, ed è un ottimo segnale di dinamicità in ottica futura, brilla per incidenza di aziende che fanno e-commerce sul totale. La Lombardia, infine, si comporta così così: le province lombarde hanno segno negativo, in peggioramento rispetto allo scorso anno, ad eccezione di Sondrio (23 ª, +23) e Mantova (47ª, +1).

 

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