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Putin, obiettivo Libano

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Lo Zar entra nel mercato bellico mediorientale, grazie anche ad una parziale ritirata degli Usa ed all’alleanza con Hezbollah.
 

Dopo aver partecipato alla guerra in Siria, dove la Russia Dopo ha aiutato Bashar al Assad a riconquistare il territorio ed a sconfiggere lo Stato Islamico, Putin punta a diventare partner del Libano. Il Partito di Dio spinge ad un’alleanza collo zar, forte della metà dei deputati, conquistati, con gli alleati cristiani, alle ultime elezioni.

La Russia tenta di sostituirsi agli Usa come fornitore di armi ed attrezzature belliche ai libanesi. L’export bellico americano è stato di, quasi, 400milioni di Usd, in 10 anni. Nonché di fare da protettore al Libano nei confronti di Israele, copiando la strategia degli Stati Uniti con quest’ultimi, sostanzialmente.

Già a Febbraio la russa Novatek, colosso dell’energia, si era aggiudicata alcune concessioni (20%) sullo sfruttamento del gas libanese, in collaborazione con la francese Total (40%) e l’italiana Eni (20%). A Marzo, invece, la Russia ha prestato al Libano circa 1 miliardo di dollari! Diluito in 15 anni, ottenendo in cambio l’utilizzo di alcuni porti ed aeroporti libanesi. Rafforzando così la sua flotta nel Mediterraneo, essendo presente anche nel porto siriano di Tartus.

Grazie al trattato siriano-russo, nel porto potranno stazionare 11 navi da guerra, comprese quelle a propulsione nucleare. L’accordo ha 49 anni di validità, con opzione per altri 25. La strategia russa di presenza nel Mediterraneo risale all’annessione della Crimea, del 2014. I rifornimenti alla flotta russa in Siria partono proprio dai porti di Sebastopoli, dove è da sempre dislocata la Flotta del Mar Nero.

Marco Crestani

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