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Dall'archivio:

Progetto Magenta: bene la firma di Del Gobbo ‘pro Draghi’ ma fateci capire…..

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

“Il ‘Sindaco di tutti’ Luca Del Gobbo firma l’appello che alcuni Sindaci rivolgono a Mario Draghi perché resti dov’è.

Ma Fratelli d’Italia, che a Magenta fa parte della maggioranza del ‘Sindaco di tutti’, chiede da giorni con Giorgia Meloni le elezioni anticipate contraria ad un governo che ha osteggiato fin dall’inizio.
La stessa Stefania Bonfiglio, assessore di Fratelli d’Italia, aveva chiesto ‘elezioni subito’ in un post pubblicato subito dopo l’inizio dell’attuale crisi di governo.

P.S.

‘Se fossi stata sindaco l’avrei firmata anch’io quella lettera’ (cit. Silvia Minardi)”.

Il post vergato da Progetto Magenta è di ieri e chiede – comprensibilmente – di capire il perché del distinguo che Fratelli d’Italia Magenta ha voluto prendere – a seguire anche con un comunicato stampa che ricalca quanto già detto a livello nazionale da Giorgia Meloni – rispetto all’iniziativa del Sindaco Luca Del Gobbo di sottoscrivere la lettera appello al Premier Mario Draghi affinché torni sui suoi passi e mercoledì, quando parlerà alle Camere, receda dal suo intento di lasciare l’esecutivo.

Insomma, Del Gobbo con grande spirito di responsabilità e senso delle Istituzioni – a giudizio di scrive – (peraltro questo sentimento è qualcosa che qualcuno coltiva e sviluppa stando nelle Istituzioni e non è un caso che Del Gobbo abbia già indossato per 10 anni la fascia tricolore da Sindaco e a seguire abbia assunto altri incarichi istituzionali in Regione Lombardia ndr) ha voluto sottoscrivere quell’appello bipartisan. Lo ha fatto, appunto, da Sindaco. Come espressione di una Istituzione. Non lo ha fatto indossando la ‘giacchettina’ di Noi con l’Italia o di chissà quale altro partito. Anche questo un distinguo importante; un conto le Istituzioni, un conto le maggioranze politiche e i partiti.

Ma se è assolutamente legittimo che Fratelli d’Italia abbia una posizione distinta e distante rispetto alla possibilità di Draghi di proseguire la guida dell’esecutivo nazionale, è fuor di dubbio che la nota stampa di ieri della sezione magentina di Fratelli d’Italia, altro non è stato che un omaggio inaspettato alle Minoranze. Che pur essendo dalla parte del Sindaco – sia Silvia Minardi, sia Enzo Salvaggio – rispetto al documento sottoscritto, dalla loro posizione “chiedono di capire”.

Stefania Bonfiglio

E allora quali ragioni dietro a tale mossa? L’unica a ben vedere plausibile è quella di una ‘impuntura’ e in qualche modo ‘pesarsi’ politicamente parlando.

Perché anche la Lega che certo sarebbe favorevole alle “elezioni subito” non ha sentito il bisogno di ribadire quanto i suoi vertici nazionali hanno già abbondantemente espresso in modo chiaro (basti sentire le recenti dichiarazioni di Matteo Salvini ndr).

Sia Simone Gelli, sia Luca Aloi, che sono le figure istituzionali del Carroccio cittadino dentro all’Amministrazione Del Gobbo (uno assessore, l’altro presidente del consiglio comunale), hanno scelto il basso profilo non scrivendo un rigo a tal proposito.

Ora è di tutta evidenza che, con tutta probabilità Gelli e Aloi, indossando la ‘giacchetta di partito’, la possano pensare a loro volta  in tutt’altra maniera rispetto alle vicende di politica nazionale.

Ma sono andati oltre, comprendendo il loro ruolo e, soprattutto, il fatto che insieme a Del Gobbo sono chiamati a fare (e parecchio) per rilanciare Magenta rispetto ad altre partite. Che riguardano l’amministrazione cittadina.

La ‘strategia’ di Fratelli d’Italia Magenta con tutto il rispetto ai più resta non ben comprensibile.

Hanno ribadito e rimarcato un’ovvietà dal loro punto di vista, con il risultato di porgere ‘a gratis’ un assist alle opposizioni. Mistero.

 

 

F.V.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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