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Dall'archivio:

Problemi di postura? Vieni al Santa Crescenzia!

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

MAGENTA –  Sempre più persone, tanto più con il trascorrere degli anni, hanno problemi di mal schiena e, più in generale, legati ad una postura non corretta. Al Centro Medico Santa Crescenzia di Magenta, diretto dal dottor Andrea Rocchitelli, si pratica da tempo il cosiddetto ‘approccio multidisciplinare’.

Il che significa che professionisti del settore, osteopati, o fisioterapisti come il dottor Roberto Bosoni e il collega Federico Imeri che abbiamo incontrato oggi,  possono dialogare costantemente con i colleghi della Medicina dello Sport e, più diffusamente,  con tutto il team di medici che gravitano attorno alla struttura di via Santa Crescenzia. “Questa collaborazione tra professionisti – spiegano Bosoni e Imeri – aiuta molto. Perché ogni paziente ha le sue problematiche specifiche. Noi cerchiamo di tagliargli addosso un abito su misura. Soprattutto in ambito riabilitativo, pur basandoci su dei protocolli, ci sono le peculiarità singole che devono emergere così da raggiungere il risultato ottimale”.

 

Da questo punto di vista senz’altro il ‘lavoro di squadra’ agevola parecchio”. Accanto a quest’aspetto, l’altro valore aggiunto è dato dalla ricerca di metodologie di lavoro sempre  nuove e all’avanguardia.  Che abbiamo toccato con mano parlando con i due professionisti. Presso il Poliambulatorio, infatti, vengono eseguite diverse analisi che si rivelano particolarmente utili per comprendere l’approccio più appropriato.

“Si parte dalla cosiddetta analisi statica o podobarometrica. Dalla pressione del piede e dai relativi carichi possono emergere criticità quali talloniti o ancora problemi ai metatarsi. Capire come intervenire per avere una corretta distribuzione del peso è certamente importante”.

Altra analisi che Bosoni e Imeri praticano regolarmente è quella di carattere dinamico. “Anche in questa circostanza il collegamento diretto della strumentazione al PC ci consente di evidenziare problemi posturali, ma anche cattive abitudini che magari ci si trascina fin da piccoli. Questo è un lavoro molto importante da fare proprio sui bambini. Il ruolo della prevenzione è essenziale. In quanto il nostro corpo tende sempre ad adattarsi. Ma queste compensazioni hanno dei riflessi chiaramente negativi sul fisico”.  

Non meno rilevante è l’analisi vestibolare o stabilometrica. “Consiste – spiegano Bosoni e Imeri – nel rilevare nell’arco di 30 secondi i micro spostamenti che il nostro corpo fa per stare in equilibrio. Anche questo esame per chi svolge la nostra attività è molto prezioso. Perché anche quando siamo fermi in realtà ci muoviamo”.   E’ chiaro che più elementi il professionista ha in mano e meglio può adattare la propria attività.  “Ma soprattutto possiamo anche testare con mano, praticamente in diretta, se il percorso di riabilitazione intrapreso sta dando gli effetti sperati”. Molto spesso, poi, dietro alle piccole (grandi) problematiche di tutti i giorni, per molto di noi c’è una concomitanza di situazioni. “Talvolta per esempio – raccontano i due fisioterapisti – i giramenti di capo sono collegati ad una cervicale che, a sua volta, può essere indotta da forme di bruxismo (il digrignare i denti nel sonno ndr) che è un chiaro sintomo di stress o tensione”.

L’altro ambito su cui si muovano i due fisioterapisti della Clinica Santa Crescenzia è quello teso promuovere una maggiore consapevolezza tra gli sportivi. Già, perché l’infortunio – soprattutto nelle discipline in cui è in voga il fai da te come il podismo e il ciclismo – è sempre dietro l’angolo. Da qui l’analisi filmata del ‘pattern di corsa’. “Che è essenziale per far emergere eventuali difetti legati all’appoggio del piede. Questo da un lato abbassa il rischio di infortuni e dall’altro è un’arma in più a disposizione del fisioterapista o del preparatore atletico”.

In ultima analisi, allora, la filosofia del Santa Crescenza è quella vincente: perché consente allo sportivo non solo di curarsi o comunque risolvere antiche cattive abitudini, ma soprattutto permette all’atleta di avere maggior consapevolezza di se stesso. E conoscendo meglio il proprio corpo, sia a livello fisico, che psichico, anche il concetto di “ben-essere” prende sempre più forma concreta.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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