― pubblicità ―

Dall'archivio:

Privacy & Libertà Personale di Laura Giulia D’Orso

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

In barba al principio della Libertà Personale e della Privacy. Spostamenti limitati per chi non scarica l’app IMMUNI: l’ipotesi per la fase 2. Certo non è ancora scritto nero su bianco ma “Capitan Tentenna” non si sbilancia e tace.  Non sarà obbligatoria. O forse sì. Oppure solo parzialmente.
IMMUNI, l’applicazione scelta dal Governo per avviare il tracciamento dei contatti, apre ora la discussione in merito all’importanza della sua adozione, difatti, perché sia efficace, è indispensabile che un grande numero di italiani la utilizzino, secondo i dati almeno il 60 percento. Esattamente come in Corea!

Così come è fondamentale che alla diffusione dell’app venga associato un aumento del numero di tamponi, perché se da un lato il software registra i contatti tra cittadini attraverso l’uso del bluetooth low energy e senza registrare la posizione (?), dall’altro questi devono poter sapere di essere positivi per poi dirlo all’app e notificare le persone con cui sono stati a contatto. E allora come fanno senza geolocalizzazione?
Per questo il Governo sta pensando a incentivare l’utilizzo dell’applicazione lasciando volontaria la decisione di utilizzare o meno il software per il tracciamento dei contatti, ma imponendo delle restrizioni nella mobilità a chi è sprovvisto dell’app.
In breve, chi decide di non utilizzare il sistema offerto da IMMUNI potrebbe uscire di casa ma subirebbe una stretta negli spostamenti possibili rispetto a chi invece decide di installare l’app. Limitazioni che, però, non hanno ancora delle chiare definizioni, ma rappresentano un’ipotesi del Governo attualmente al vaglio una delle ormai numerose commissione tecnico-scientifiche e del commissario straordinario Domenico Arcuri.

 

 

Tra le ipotesi figura anche quella di fornire agli anziani degli speciali braccialetti in sostituzione all’app, che potrebbe essere difficile da utilizzare per chi è poco avvezzo all’utilizzo di smartphone. (molto avvezzi invece i delinquenti agli arresti domiciliari!
Immagino la reazione dei miei genitori che hanno vissuto la guerra!!! E poi se non riuscissero o non volessero questi settantenni cosa potremmo inventare? un microchip? Allibita.

 

Laura Giulia D’Orso

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi