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Dall'archivio:

Presidente Mattarella sia sereno

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Mentre il Presidente della Repubblica, “visibilmente irritato”, (l’avete mai visto visibilmente irritato?!) per la prima e Lui credeva utile delle tornate di consultazioni, ha appurato pressappoco un nulla di fatto concede cinque giorni, come una maestra a scuola per finirei compiti, e tiene aperte tutte le opzioni possibili: 5S con il Pd e quello con la Lega, ma anche il voto anticipato proprio in caso estremo. C’è un uomo che si trova nell’angolo con una sola scelta a disposizione: decidere di che morte politica morire, se vuole almeno salvare la faccia e la coerenza politica.

Zingaretti di mattina aveva infatti “offerto” al Movimento 5 Stelle le condizioni imprescindibili per la nascita del nuovo Governo dell’Inciucio. Condizioni che però “se i pentastellati fossero coererenti, sono irricevibili. Una su tutte: il no al taglio dei Parlamentari che non a caso l’ex vicepremier Di Maio, ha posto come primo dei 10 punti dei punti programmatici per la nascita del nuovo esecutivo.

Ma non solo. Come potrebbe Di Maio cancellare il Decreto Sicurezza ed il Decreto Sicurezza Bis, altra richiesta del Pd? Come potrebbe accettare anche la cancellazione del Reddito di Cittadinanza e forse anche la revisione di Quota 100? Come potrebbe quindi sconfessare 14 mesi, gli unici di Governo della loro storia?

A questo va aggiunto che, sempre per richiesta del Nazareno, niente Conte Bis, e nemmeno spazio per lo stesso Di Maio a Palazzo Chigi. Facce nuove, tutto nuovo. Un Governo quindi a trazione Pd che sarebbe impossibile da spiegare all’elettorato.

Viene il sospetto che le condizioni (inaccettabili) poste da Zingaretti siano in realtà state scritte e presentate ai grillini apposta per farsi dire di no dando però la colpa ai penta stellati di questo fallimento istituzionale.

Una mossa, quella di Zingaretti, che è anche un messaggio per Matteo Renzi al termine di una giornata in cui il Partito Democratico ha più volte messo in mostra tutte le divisioni interne. Il senatore semplice di Rignano, a cui non è mai andato giù il “disarcionamento” da Re Sole, che stava dettando la linea della sinistra in questa crisi e che era convinto della rapida soluzione del caso si trova anche lui con un pugno di mosche in mano. Non è un segreto che Zingaretti andrebbe alle elezioni dove il Pd stando ai sondaggi è in crescita lenta, solo per poter eliminare dal Parlamento gran parte dei renziani che oggi sono la maggioranza parlamentare.

Quello che forse se ne va via sereno dal Colle è Salvini, unico dei tre grandi ad avere in maniera abbastanza chiara e sicura il controllo del suo partito, mentre gli altri sono divisi. Dichiarazioni tatticamente, umanamente, perfette. Sempre linguaggio diretto, sintetico, comunicativo, chiaro. E’ questa è già una dote in politica.

Saranno giorni di giochi politici, di lotte intestine, di divisioni delle poltrone, di “ma io non l’avevo detto”, di parole rimangiate. Gli ultimi però: Mattarella è stato chiaro. O mercoledì c’è un Governo serio con un programma chiaro o si torna al voto.

Ps. Se posso umilmente permettermi, Presente Mattarella, non si consigli con il suo predecessore, il popolo italiano ha alzato la testa. La politica non è più nelle Camere del Potere. In una società liquida in cui viviamo anche le nostre opinioni lo sono diventate. Spesso la soluzione più semplice è … fuori dai “Palazzi”!

Laura Giulia D’Orso

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