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Dall'archivio:

Portici/3. I progettisti spiegano al Comune l’impossibilità di rispettare un’ordinanza (pure) sbagliata

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MAGENTA –  Il terzo documento che vi riveliamo oggi è la lettera con la quale sempre i progetti che assistono i titolari dei proprietari dei Portici storici di Via Mazzini, illustrano anche dal punto di vista tecnico l’impossibilità di dare seguito all’ordinanza sindacale emessa dal primo cittadino Chiara Calati. Oltre al fatto che la natura stessa dei Portici  ” pilastri che hanno nucleo interno in mattoni ben compatto con cerchiature in ferro di contenimento  e rivestiti da tavelle forate di sp. 3 cm ed intonaco a base cementizia ” renda di per sè impossibile il rischio crollo paventato dal Comune……

Attenzione anche ai tempi, i proprietari di questi  Beni che hanno un valore storico e non solo per la Città, scrivono al Comune lo scorso 19 luglio (vedi sotto). Ci sarebbe stato il tempo di avviare un’interlocuzione che evidentemente non c’è stata……o meglio si è voluta scegliere la strada piu’ sicura dal punto di vista del “coprirsi le spalle” ma con effetti devastanti sull’immagine di questa Città e chi la governa.

 

scriviamo in qualità di tecnici incaricati dai proprietari dei Portici Storici di Magenta ai quali è indirizzata l’ordinanza in oggetto, sulla base dei contenuti del documento siamo a specificare quanto segue:
– come da ultima e-mail del 19.07.2021 si mette nuovamente in evidenza il fatto che l’amministrazione comunale non avendo mai dato seguito alle richieste dei proprietari, considerata la servitù di passo pubblica in essere, gli stessi si sono trovati loro malgrado a dover posticipare l’esecuzione dei lavori di risanamento, tale l’attesa ha prodotto ulteriore degrado dei portici storici;
– l’ordinanza richiede di provvedere nei termini di 5 gg  per la messa in sicurezza della pilastratura e della messa in sicurezza e/o verifica del solaio del porticato, è tecnicamente impossibile eseguire una verifica del solaio del porticato ed  eventuale messa in sicurezza (oltre ai normali tempi tecnici che richiedono tempo superiore  per eseguire quanto richiesto , si aggiunge il periodo di ferie estive…), ciò considerato, porta  i proprietari nuovamente a loro malgrado, ad essere costretti a chiudere il passaggio di pubblico utilizzo su cui grava la servitù.
E’ inoltre d’altro canto impensabile attenersi alle richieste temporali dettate nell’ordinanza ( 5 gg) per le ragioni sopra indicate, incaricando ditte specializzate nel settore per la rimozione delle parti superficiali in distacco( ricordiamo che i saggi stratigrafici e lo “spoglio” dei due pilastri è stato effettuato da ditta di restauro specializzata come richiesto da soprintendenza in quanto grava vincolo monumentale) . I proprietari delimitando completamente l’area di passaggio ed interdicendo la servitù adempiono a quanto richiesto nell’ordinanza.
–  inoltre,come da documentazione in vostro possesso ( nulla osta soprintendenza per lavori di indagine, relazioni restauratori specializzati e relazioni ed elaborati grafici che sviluppano lo stato dei luoghi…) siamo ad evidenziare che la vostra ordinanza contiene delle inesattezze sostanziali:
° l’ordinanza cita che da vostro sopralluogo effettuato sono presenti capitelli in pietra ammalorati, non esistono capitelli in pietra che costituiscono i portici storici;
° viene indicato che la situazione è dettata dal pericolo di cedimento dell’intonaco dei pilastri in mattoni pieni, inesatto! i pilastri hanno nucleo interno in mattoni ben compatto con cerchiature in ferro di contenimento  e rivestiti da tavelle forate di sp. 3 cm ed intonaco a base cementizia, quest’ intervento risalente agli anni ottanta circa, produce tecnicamente la non traspirazione del nucleo interno che assorbe acqua, i ferri arrugginendo si “dilatano” e producono la rottura delle tavelle e dell’intonaco che le riveste.
A fronte di quanto sopra esposto, i proprietari oltre a non aver mai ricevuto risposte concrete dall’Amministrazione, avendo sostenuto anche spese monetarie importanti ( spese tecniche compresa perizia statica, interventi dei restauratori per indagini propedeutiche al progetto di risanamento,…….)  si trovano ad oggi a  subire una condizione che mette in difficoltà anche le attività commerciali, quando sono anni che i proprietari chiedono incontri e risposte dall’Amministrazione.
*Tra gli altri documenti utili a capire l’intricata vicenda, soprattutto per chi non è un tecnico, ed è chiamato però ad assumere decisioni di rilievo per la cittadinanza in tal senso, vi alleghiamo la prima perizia, sottoscritta (siamo nel 2017) dall’Ingegner Tino Viglio (foto sotto) e il successivo avallo di togliere le ‘cerchiature in ferro pilastro alto, per buona tenuta’.
QUI SOTTO I LINK CON LA DOCUMENTAZIONE DA SCARICARE

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