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Più acqua nel lago Maggiore: una buona notizia per il Ticino e il Parco

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Il direttore del PdT: «Fondamentale per rispondere alle esigenze ecologiche, ambientali e irrigue»

MAGENTA  – L’Osservatorio permanente presso l’Autorità di bacino del Po ha recepito le indicazioni del Tavolo tecnico per i livelli del Lago Maggiore, che qualche giorno fa aveva deciso di proporre di aumentare, già dal 15 marzo, la quantità di acqua trattenuta nel Verbano: in pratica, di portare a 1,35 metri sopra lo zero idrometrico misurato a Sesto Calende il livello del lago, contro l’1,25 previsto in precedenza, riservandosi la possibilità di incrementare ulteriormente tale livello in base all’andamento delle precipitazioni stagionali.

«Il Tavolo ha finalmente preso atto della situazione climatica che il Parco del Ticino evidenzia da tempo – osserva il direttore del PdT lombardo, Claudio Peja – Il fenomeno da contrastare resta la siccità, non il rischio di allagamenti, in quanto questi ultimi sono prevedibili e oltre certi livelli non contrastabili. La proposta presentata all’Osservatorio è sensata e ci soddisfa perché, grazie alla sensibilità  dell’Autorità di bacino, si è cominciato a ragionare in termini territoriali più ampi, considerando la conservazione della risorsa idrica un elemento indispensabile per contenere gli effetti della carenza di piogge anche sul fiume Po. E’ fondamentale per rispondere alle esigenze ecologiche, ambientali e irrigue, oltre che per contenere il cuneo salino dovuto all’acqua dell’Adriatico che risale la foce del fiume per chilometri e chilometri».

“Il rappresentante svizzero al Tavolo tecnico, sulla base di una relazione tecnica per noi insostenibile- commenta Peja – è tornato a chiedere il mantenimento di un solo metro d’acquasopra lo zero idrometrico, paventando il rischio di eventuali allagamenti delle sponde lacuali. Dal punto di vista tecnico è ampiamente dimostrato che il +1,5 non aumenta questo rischio nelle situazioni controllabili – sottolinea il direttore – gli eventi eccezionali, evidentemente, si chiamano così proprio perché sono straordinari, cioè esulano dalla normalità. Al Tavolo tecnico è emerso chiaramente che 10 centimetri di acqua in più nel Lago Maggiore incidono sul livello massimo di piena per meno di un centimetro”.

“L’accordo italo-svizzero pone a carico dei due Stati solo l’obbligo della comunicazione di eventuali azioni o interventi che riguardano il bacino del Lago: non c’è la necessità di concordarli – aggiunge Gian Pietro Beltrami, presidente del Parco Lombardo della Valle del Ticino – In tutta Italia ormai si è preso coscienza dell’importanza di mantenere delle riserve d’acqua, tant’è vero che si stanno programmando una serie di interventi a questo scopo. Eppure, quando si parla del Lago Maggiore c’è ancora chi sostiene che non è opportuno tenere da parte 102 milioni di metri cubi d’acqua, a costo zero, da usare in caso di necessità”.

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