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Pittsburgh e i frutti avvelenati dell’antisemitismo, di Fabio Baroni

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A Pittsburgh, Pennsylvania, si sta celebrando lo shabbat presso la sinagoga “The tree of life” (tradotto “L’albero della Vita”) quando un uomo irrompe e apre il fuoco al grido “gli ebrei devono morire”.

L’attentatore si scoprirà poi essere un suprematista bianco, il quale negli ultimi tempi, ma non solo, ha sempre lanciato accuse infamanti e deliranti nei confronti del mondo ebraico secondo stereotipi risalenti a decine se non centinaia di anni fa.

Questo gesto e proprio il modo in cui ha cominciato a formarsi dovrebbe portarci ad una riflessione profonda e radicale: tutto ciò è frutto dell’antisemitismo strisciante come la serpe del giardino dell’Eden, avvelenando appunto, quasi per gioco di parole, “l’albero della vita” ovvero la convivenza civile tra culture e religioni differenti. E’ preoccupante come sia crescente il pensiero antisemita in tutto il mondo, il quale può sfociare in un semplice quanto tagliente post sino ad un gesto estremo come quello di Pittsburgh o l’attentato al supermercato Kasher di Parigi di qualche anno fa. Riferisce il sito della comunità ebraica milanese come siano in aumento le aggressioni verbali nei confronti di persone ebree in Francia e Germania, in particolar modo in Francia dove molte persone tra cui il fondatore del Front National Jean-Marie Le Pen hanno elogiato lo storico negazionista Robert Faurisson, secondo il quale “la Germania nazista non ha mai perseguito l’eliminazione sistematica degli ebrei e ha definito i resoconti personali dell’Olocausto, incluso il Diario di Anna Frank, dei falsi. Fra le sue frasi più famose: “Hitler non ha mai ordinato o ammesso che qualcuno è stato ucciso a causa della sua razza e religione”, “La non esistenza delle” camere a gas “è una buona notizia per la povera umanità”. (Fonte http://www.mosaico-cem.it/attualita-e-news/personaggi-e-storie-attualita-e-news/sul-web-in-molti-anche-jean-marie-le-pen-elogiano-il-negazionista-robert-faurisson-e-sul-web-molti-commenti-celebrativi)

Pensieri che nel 2018 dovrebbero indignare chiunque e dovrebbero suscitare una condanna durissima da parte dell’opinione pubblica. Invece non è così, anzi molti leoni da tastiera credono e condividono le teorie negazioniste di quest’uomo. Proseguendo in quella che è questa triste rassegna va’ inserito un membro regionale del partito di estrema destra ucraino Svoboda, il quale ha postato una vignetta in cui un cosacco picchia un ebreo con un flagello accompagnata da una poesia intonante “la trebbiatura”. In agosto ad Amsterdam una madre di religione ebraica è stata insultata per strada al grido di “dovrebbero spararvi tutti”.

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Quest’ondata mondiale, purtroppo, non lascia indifferente nemmeno l’Italia. Agli inizi di ottobre, infatti, lo scrittore faentino Roberto Matatia è stato invitato da un professore di un liceo della provincia di Foggia a testimoniare ciò che ha vissuto la propria famiglia e ciò che hanno vissuto gli ebrei italiani durante il fascismo. Sembrava tutto organizzato quando arriva un contro-ordine dallo stesso professore, in quanto gli altri professori hanno sottolineato come “invitare a relazionare un ebreo è una scelta politica e, a scuola, non si fa politica”. Verrebbe da chiedersi chi meglio di un ebreo potrebbe parlare della persecuzione che ha visto il popolo ebraico vittima di una persecuzione sistematica e becera.

A Trieste è stata annullata una mostra sulla promulgazione delle leggi razziali, resa manifesta da Mussolini proprio in quella città, poiché la locandina era troppo forte. A fronte di un evento sì vergognoso per il nostro Stato non credo ci siano altri modi per mantenere viva la memoria su ciò che sia stato e su ciò che non dovrebbe più riaccadere. La storia talvolta mette di fronte ad eventi che sono pesanti come macigni, che non possono renderci indifferenti, altrimenti il ruolo della storia di magistra vitae sarebbe abdicato.

A fronte però di tanta violenza e odio è doveroso segnalare la battaglia condotta da numerose persone contro l’antisemitismo, in primis la senatrice Liliana Segre, con una vita che è testimonianza contro l’odio chiedendo l’istituzione di una commissione parlamentare anti-odio, passando per Mara Carfagna (Forza Italia) promotrice di una mozione che chiede di potenziare il sostegno finanziario ai progetti educativi di prevenzione e lotta contro il pregiudizio antiebraico; di sviluppare azioni concertate con le comunità ed istituzioni ebraiche e di incoraggiare gli scambi tra giovani di fedi diverse, varando e sostenendo campagne di sensibilizzazione in proposito. Questi sono solo due degli esempi più eclatanti delle ultime vicende, ma basterebbe solo pensare al numero di alberi piantati nei vari Giardini dei GIusti in Italia e nel mondo per capire come non siamo soli in questa battaglia, che ci vede potatori dei frutti avvelenati dell’antisemitismo per tenere vivo e rigoglioso l’albero della vita, che non solo è il nome della sinagoga di Pittsburgh, ma è un auspicio per tutta l’umanità di una convivenza possibile senza odio e pregiudizio.

Fabio Baroni

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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