SALUTE – Sono oltre 16mila (16.201) i pazienti Covid curati a casa con le pillole antivirali molnupiravir (Lagevrio*) di Merck (Msd fuori da Usa e Canada) e Paxlovid* (nirmatrelvir-ritonavir) di Pfizer.
Dal settimo report dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa sul monitoraggio degli antivirali per la terapia di Covid-19, finora il numero di trattamenti avviati per Lagevrio risultano 12.149 e quelli avviati per Paxlovid 4.052, con un significativo aumento di prescrizioni per entrambi i farmaci. Per Lagevrio sono state 2.081 negli ultimi 7 giorni, in crescita di quasi il 56% (55,90%) rispetto alla settimana precedente (1.335). Per Paxlovid si registrano invece 1.208 nuove prescrizioni in 7 giorni, circa il 31% (31,24%) in più rispetto ai 7 giorni precedenti (920).
Lagevrio è stato prescritto in un totale di 257 strutture, Paxlovid in 203.
Il numero più alto di trattamenti avviati con la pillola di Merck dall’apertura del monitoraggio è quello del Lazio (1.897); seguono Puglia (1.104), Liguria (1.076) e Toscana (1.040), mentre la Basilicata è la regione che ha avviato meno trattamenti con questo antivirale (20). Per Paxlovid sul podio ci sono il Veneto (619), seguito da Toscana (556) e Lazio (437), con l’Abruzzo all’altro estremo, a quota 9 prescrizioni, poco sopra Basilicata e Provincia autonoma di Trento, rispettivamente a 13.
Negli ultimi 7 giorni ad aver fatto più prescrizioni di molnupiravir è stato il Lazio (310, +56,57%), seguito da Puglia (265, +59,63%) e Toscana (201, +49,99%). Spicca il +1.797,24% della Basilicata che da un solo trattamento in 7 giorni schizza a 19 nell’ultima settimana. In testa per nuove prescrizioni di Paxlovid c’è invece il Veneto (171, +52,72%), seguito da Toscana (162, +24,60%) e Puglia (150, +44,20%).