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Piano regionale di 3 anni (e 2.500.000 euro) per contenere le nutrie

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MILANO  Collaborazione tra amministrazioni pubbliche a vari livelli, modalità di attuazione dei prelievi, rendicontazione dell’attività svolte da ogni soggetto e soprattutto un fondo regionale da 500.000 euro per il 2021 e, se confermati poi in sede di bilancio di fine anno dal consiglio regionale, da 1 milione all’anno per il 2022 e 2023.

Questi i contenuti del Piano regionale 2021-2023 di eradicazione, controllo e contenimento della nutria in Lombardia, approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi.

“I danni della nutria all’agricoltura lombarda – ha dichiarato Rolfi – sono ormai incalcolabili. Da anni chiediamo un fondo nazionale per arginare quella che è una emergenza. Mentre attendiamo che da Roma qualcosa si muova interveniamo autonomamente per coordinare le azioni di Province, Comuni ed Enti gestori di aree protette e per metterci delle risorse vere”.

“Il Piano nazionale – ha spiegato – prevede zero euro per il contrasto alla nutria. La Regione Lombardia invece ci mette 2,5 milioni per il triennio. Abbiamo aumentato i fondi, spostato la competenza alla direzione Agricoltura e approvato il piano a soli cinque giorni dall’assestamento di bilancio. Vogliamo correre e incidere per dare risposte concrete al mondo agricolo”.

“Il lavoro è lungo, in Inghilterra per esempio – ha aggiunto l’assessore – la specie è stata eradicata dopo una campagna di rimozione durata 11 anni, ma con questo Piano la Lombardia vuole promuovere anche metodi innovativi partendo dal coinvolgimento di ditte specializzate che possano integrare il lavoro dei volontari”.

“L’incremento di risorse – ha continuato – ci consentirà di avviare queste sperimentazioni”.

La nutria è considerata una specie invasiva e i danni che arreca al settore agricolo derivano dalla dieta che è in prevalenza erbivora, con particolare predilezione delle parti fibrose delle piante, come radici o tessuti attorno alla base dei fusti.

“Preoccupa molto – ha sottolineato l’assessore – anche l’escavazione di cunicoli che indeboliscono gli argini dei corsi d’acqua e delle strade sovrastanti, con rischio di collassamento. La rilevante presenza sul territorio lombardo della nutria sta determinando una vera e propria emergenza ecologica e ambientale”.

“Le eventuali implicazioni – ha concluso Rolfi – anche di carattere sanitario contribuiscono a definire il quadro che allarma comuni, province e cittadini”.

Il Piano approvato prevede che la Regione, con il supporto tecnico del gruppo di lavoro interdirezionale e avvalendosi delle competenze scientifiche dell’IZSLER e del Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Pavia, promuova le azioni più efficaci, valuti le conformità dei Piani locali e concorra economicamente alla copertura dei costi.

Le Province predispongono e attuano in collaborazione con i Comuni appositi Piani locali triennali anche con iniziative di integrazione tra attività di volontariato e professionali e organizzano, d’intesa e con il contributo dei Comuni, la raccolta e lo smaltimento delle carcasse. I Piani provinciali dovranno definire modalità e tempistiche d’attuazione con stime di presenza, abbondanza o consistenza nel territorio indagato. Ai Comuni compete la gestione delle problematiche relative alla presenza delle nutrie e l’autorizzazione all’operatività del personale abilitato dalle Province al prelievo diretto degli animali. Nel Piano sono contenuti anche aspetti legati alla formazione e all’abilitazione degli operatori e sono elencati metodi e luoghi consentiti per il prelievo del roditore.

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