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Dall'archivio:

Pgt, ad Abbiategrasso sta arrivando l’apocalisse (ma non ce ne eravamo accorti)

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

Studiamo un attimo i numeri per capire se l’allarme lanciato sia fondato o meno. Per noi NON lo è: diamo un’occhiata ai numeri..

 

ABBIATEGRASSO – Al nostro giornale on line sono arrivate molte articolesse dai toni apocalittici sulla decisione della giunta di Cesare Nai di SOSPENDERE la variante generale di Pgt votata da Gigi Arrara e dal centrosinistra. Posto che ogni opinione è rispettabile (e che noi pubblichiamo tutto, purché non sia idiota o maleducato), francamente ci pare che i toni usati siano un tantino apocalittici. Cesare Nai ha spiegato, ad Habiate Web e Libertà, in cosa consista la legittima e sovrana decisione assunta dal centrodestra.

Tutti a lanciarsi in strali contro il Pgt di Roberto Albetti, sindaco dal 2007 al 2012, ma senza dare un minimo occhio ai numeri.

E i numeri non mentono. Abbiategrasso viaggia e ha sempre viaggiato attorno al 30% di superficie urbanizzata sul totale del territorio comunale, quindi al 70% di superficie NON urbanizzata. Sesto San Giovanni e Cinisello, per dare un’idea, viaggiano ad un urbanizzato del 98-99%.

Nel 2001, dopo 7 anni di giunte Ceretti (centrosinistra con Rifondazione), Abbiategrasso aveva 27.760 abitanti. Nel 2002, prima giunta con Alberto Fossati (e Rifondazione Comunista), ce ne sono 28.057. Dopo 5 anni, nel 2007, gli abbiatensi diventano 30.504, quasi 2.800 in più che nel 2001. 

Albetti e il cdx entrano in carica nel 2007, e nel 2012 lasciano Abbiategrasso 31.325 residenti, appena 700 in più in 5 anni. 

Con Gigi Arrara, centrosinistra CON Rifondazione (all’inizio), si passa dai 31.325 del 2012 ai 32.565 del 2016. Quindi un saldo  di 1.300 residenti.

Insomma, Abbiategrasso è cresciuta di circa 5.000 residenti in 16 anni, e ormai da anni ha stabilizzato il proprio assetto demografico, anche per via della ‘congiuntura’ (non si fanno quasi più figli, la mortalità ormai minaccia la natalità).

I piani edilizi sovradimensionati sono un ricordo (sicuramente per fortuna). E’ di tutta evidenza che i tempi delle vacche grasse immobiliari sono finiti, i quasi 1.300 appartamenti sfitti di Bià sono frutto delle politiche espansive (e dei mutui facili..) di tempi sepolti. Non è più tempo di interventi faraonici, neppure di maxi centri commerciali alla Orio Center o in stile Arese.

E questo lo sanno tutti. Tranne, ci pare, tutti quanti si lanciano in roboanti filippiche, come nel comunicato che segue del gruppo Spesaccorta (che ovviamente pubblichiamo integralmente).

Buona lettura.

F.P.

 

Giudichiamo molto grave la decisione della Giunta Nai che stabilisce il ritorno al PGT del 2010. Pensiamo infatti che le conseguenze di questa scelta si abbatteranno pesantemente sul nostro territorio. 

 

Il PGT del quale stiamo parlando, redatto ed approvato nel 2010 sotto la Giunta Albetti è infatti uno dei PGT nella nostra regione che prevede un impatto maggiore in termini di consumo di suolo. Lo consideriamo quindi uno strumento urbanistico che è nato vecchio e che ora è ormai obsoleto ed antistorico. Già nel 2010 ci eravamo mobilitati organizzando provocatoriamente il “funerale alla città”, ora purtroppo tutto ciò sta per diventare nuovamente di triste attualità.

 

Il nostro gruppo di famiglie, che si è unito con il fine di dare vita a uno stile di acquisto che fosse il più ecosostenibile possibile, si è sempre battuto per la difesa del nostro territorio e per la valorizzazione delle eccellenze agricole e gastronomiche locali. 

 

Il modo di fare acquisti di ognuno di noi ha infatti un grande impatto sulle risorse del pianeta e noi pensiamo che ognuno disponga dei mezzi per dare il proprio contributo, acquistando e consumando, dove possibile, prodotti di qualità, a bassa impronta ecologica e locali.

 

Il PGT Albetti si pone invece secondo noi in netto contrasto con questa visione nella quale noi crediamo profondamente. 

E’ prevista infatti la costruzione di un grande centro commerciale sull’area di pregio agricolo e paesaggistico che si trova alle spalle del complesso dell’Annunciata. 

 

Noi crediamo che un’eventualità di questo tipo avrebbe delle conseguenze pesantissime sulla nostra Città, devastando un’area importante per l’equilibrio ecologico, mettendo in seria difficoltà il commercio locale ed impattando pesantemente sulla viabilità creando in questo modo più inquinamento è più disagi per tutta la cittadinanza. 

 

La scelta di questa Giunta inoltre riporta nel perimetro di Iniziativa Comunale tutti quei territori che erano recentemente stati riportati a destinazione agricola e sotto la diretta tutela del Parco del Ticino. Questo secondo noi è un brutto segnale di come la compagine politica che ha vinto le scorse elezioni, pur mantenendo una facciata di sostegno alle produzioni di eccellenza della nostra agricoltura, in realtà abbia una visione dello sviluppo del territorio che è basata su paradigmi che erano già in crisi 20 anni fa. 

 

Crediamo infatti che le uniche risorse che il nostro territorio abbia e sulle quali debba puntare siano il proprio paesaggio e la propria agricoltura di eccellenza. 

 

Abbiamo la fortuna di vivere in una zona che viene considerata tra le più fertili d’Europa. Il nostro territorio è attraversato dal fiume Ticino che con il suo Parco protegge una zona di pregio naturalistico e paesaggistico e completano il quadro i Navigli e le nostre campagne. 

 

Queste sono le ricchezze che abbiamo e sulle quali dobbiamo puntare e questo è quello che dobbiamo cercare di lasciare ai nostri figli. 

 

Le colate di cemento previste dal PGT 2010 porrebbero definitivamente la parola fine su ogni speranza di sviluppo in questo senso mettendo una pietra tombale pressoché definitiva su ogni possibilità di crescita sostenibile della nostra comunità. Auspichiamo quindi che ci possa essere una grande mobilitazione di tutta la cittadinanza per impedire questo scempio, per convincere questo consiglio comunale a respingere questa proposta e convincere questa classe politica che è necessario cambiare drasticamente rotta. 

 

Il Gruppo di Acquisto Solidale – Spesaccorta 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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