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Dall'archivio:

+++ Salute. Perde le mani a causa di un’infezione. La signora Paola adesso ha due mani bioniche di ultima generazione +++

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

Grazie alle protesi Nexus, Paola potrà compiere 14 prese diverse.
Entrambi gli arti sono stati applicati dall’Officina Ortopedica Maria Adelaide di Torino.

 
MILANO – A dicembre Valentina Pitzalis è stata la prima persona in Italia a poter utilizzare la particolare tecnologia di cui è dotata la mano bionica Nexus. A distanza di qualche mese, un’altra donna potrà riacquisire le funzionalità degli arti grazie alla protesi più evoluta al mondo.

Paola, milanese sessantenne, ha perso le mani a livello transradiale a causa di un’infezione. Dopo aver utilizzato le mani mioelettriche di vecchia generazione, la donna ha deciso di migliorare la qualità della propria vita con protesi bioniche multiarticolate, grazie alle quali potrà compiere gesti quotidiani con maggior facilità.

 

Potenti, veloci e leggere, le Nexus applicate dall’Officina Ortopedica Maria Adelaide sono state progettate sulla base di numerosi dati, misurati e raccolti per essere più anatomicamente proporzionate e, allo stesso tempo, avere un’estetica migliore. La motorizzazione della presa e della rotazione del pollice viene utilizzata in modalità dinamica simultaneamente, permettendo un controllo intuitivo del pollice. I movimenti sono naturali e fluidi grazie alla rotazione elettromeccanica dei polsi e alla flesso-estensione passiva degli stessi. Le protesi possono essere impostate su 14 modelli di presa e le batterie si possono ricaricare velocemente tramite un cavo USB.

 

Paola ha grandi aspettative per il futuro, ma prima dovrà affrontare un periodo di allenamento presso l’UO (unità operativa) DAT del Centro IRCCS S. Maria Nascente, diretto dalla dottoressa Rosa Maria Converti. La struttura, specializzata nella riabilitazione del paziente amputato di arto superiore, offre una presa in carico multidisciplinare con terapisti della mano e terapisti occupazionali per utilizzare le protesi bioniche, sfruttandone la massima funzionalità in tutte le attività quotidiane.

Dott. Roberto Ariagno, direttore dell’Officina Ortopedica Maria Adelaide: “Siamo molto contenti del risultato e di come Paola sta affrontando questa nuova fase della sua vita. Le funzionalità straordinarie della mano Nexus risultano ancora più utili in casi di amputazione bilaterale. La mano offre 14 prese personalizzabili, oltre alla possibilità di prono-supinazione e flesso-estensione del polso, rendendo così possibili i gesti quotidiani e una sempre maggiore autonomia”.  

 

enti sono naturali e fluidi grazie alla rotazione elettromeccanica dei polsi e alla flesso-estensione passiva degli stessi. Le protesi possono essere impostate su 14 modelli di presa e le batterie si possono ricaricare velocemente tramite un cavo USB.

 

Paola ha grandi aspettative per il futuro, ma prima dovrà affrontare un periodo di allenamento presso l’UO (unità operativa) DAT del Centro IRCCS S. Maria Nascente, diretto dalla dottoressa Rosa Maria Converti. La struttura, specializzata nella riabilitazione del paziente amputato di arto superiore, offre una presa in carico multidisciplinare con terapisti della mano e terapisti occupazionali per utilizzare le protesi bioniche, sfruttandone la massima funzionalità in tutte le attività quotidiane.

 

Dott. Roberto Ariagno, direttore dell’Officina Ortopedica Maria Adelaide: “Siamo molto contenti del risultato e di come Paola sta affrontando questa nuova fase della sua vita. Le funzionalità straordinarie della mano Nexus risultano ancora più utili in casi di amputazione bilaterale. La mano offre 14 prese personalizzabili, oltre alla possibilità di prono-supinazione e flesso-estensione del polso, rendendo così possibili i gesti quotidiani e una sempre maggiore autonomia”.  

 

 

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