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Perché il tuo partito ti vede come un nemico. Di Matteo Spigolon

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“La stellina emergente della politica americana, la radicale di sinistra Alexandria Ocasio-Cortez, riconfermata alla Camera per il 14esimo distretto di New York, ha già fatto sentire la propria voce all’interno del Partito Democratico dopo aver annusato una strana aria post-elettorale.

Diversi esponenti democratici moderati, infatti, hanno scaricato sull’ala più progressista del partito le colpe dei deludenti risultati alla Camera e del mancato sorpasso al Senato (mentre scrivo devono ancora essere assegnati alcuni seggi che potranno spostare gli equilibri o mantenere quelli esistenti).

Parlare di assistenza sanitaria gratuita per tutti e di rivoluzione verde, demonizzare totalmente le forze dell’ordine e fornire un appoggio incondizionato alle frange più estremiste dei Black Live Matters, secondo la parte centrista e maggioritaria del partito, ha causato grossi danni elettorali.

In alcune interviste ai maggiori media americani, AOC, ha così manifestato il timore di un tradimento dell’agenda progressista da parte di Biden e della Harris (sempre che Trump non vinca i ricorsi e ribalti la situazione, rimanendo Presidente).

Ha poi affermato di non essere così sicura di voler proseguire in politica (pinocchia!), avendo passato anni stressanti in cui non ha sentito il sostegno del suo stesso partito perché, parole sue, “…è il tuo stesso partito a pensare che sei il nemico”.

 

Matteo Spigolon

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