― pubblicità ―

Dall'archivio:

Pensionati e vaccino: “Speriamo che stavolta Bertolaso abbia ragione….”

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

LOMBARDIA – “Nessuno avrebbe mai immaginato che il sistema sanitario lombardo, considerato uno dei migliori in Europa, potesse vivere difficoltà e disorganizzazione di questa natura”.

Emilio Didonè, segretario generale dei Pensionati CISL della Lombardia, sintetizza così la situazione che la Regione sta vivendo sotto il profilo della campagna vaccinale e della prevenzione dal Covid. Una situazione grave: il numero dei decessi è arrivato a più di 27mila nella regione, reparti e terapie intensive degli ospedali lombardi sono ancora sotto pressione.

Emilio Didoné Segretario Generale della FNP CISL  Pensionati Lombardia

“In questa situazione, dopo i fallimenti della prima e seconda ondata covid, dopo la brutta figura rimediata nella recente campagna vaccinale antinfluenzale, dopo i 54 errori certificati nella compilazione delle schede epidemiologiche, qualche preoccupazione dei cittadini lombardi è più che giustificata, ma auspichiamo sinceramente che il piano vaccinale di regione Lombardia questa volta centri l’obiettivo sperato”.

Guido Bertolaso, il nuovo responsabile della campagna vaccinazione anti covid si è presentato promettendo che a giugno, i 10 milioni di cittadini lombardi saranno vaccinati. “E ha anche detto  – insiste Didonè – che con il piano vaccinale presentato da regione Lombardia lui non c’entra, perché preparato dai vertici sanitari lombardi, ma entro poche ore lo avrebbe “rimesso a posto”.

 

GUIDO BERTOLASO

Il piano annunciato da Bertolaso è molto ambizioso: mi ha ricordato quando un anno fa, in buona compagnia, prometteva 600 letti di terapia intensiva all’Ospedale in Fiera, che in realtà poi non hanno mai superato gli 80 circa. Qui promette di voler vaccinare 10 milioni di lombardi, lavorando h 24, 7 giorni su 7, con l’inizio delle vaccinazioni per gli over 80 anticipata dal 24 marzo al 24 febbraio. Più cauta è stata Letizia Moratti”.

Tra il dire e il fare, per il segretario di FNP CISL , c’è di mezzo il mare, e la realtà è un po’ differente di quella che abbiamo ascoltato. “Innanzitutto, i numeri dei lombardi da vaccinare che non sono 10, ma 8,5 milioni perché oggi non si possono contare anche 1,5 milioni di under 17 per i quali ancora un vaccino non c’è. Per vaccinare gli 8,5 milioni di lombardi servirebbero altrettante dosi da moltiplicare per due nel casi di vaccini che necessitano del richiamo. Cioè, nella sola Lombardia dovrebbero arrivare circa 18 milioni di dosi entro pochi mesi, che sono oggi la metà delle scorte denunciate da Arcuri per l’intero Paese.  E le altre regioni stanno ferme a guardare? Considerato che al momento non si hanno certezze di “regali” da parte di Ue, russi, cinesi, americani o italiani, siamo di fronte alla “moltiplicazione” delle dosi di vaccino, sperando che Bertolaso abbia qualche notizia più “celeste” di noi poveri mortali”.

“Intanto, in Lombardia la campagna vaccinale anti covid non è partita bene: al 31 gennaio erano state somministrate 305.814 vaccinazioni.  Certamente si può fare di più e meglio.

Ma com’è possibile che a marzo si riescano a vaccinare 700 mila over 80?  Anche trovando  medici, infermieri e operatori che operano in continuazione significa vaccinare 175 mila over alla settimana, 25 mila giorno, 1.041 ogni ora.

E come è possibile che tra aprile e giugno si vaccinino gli altri 6,5 milioni di persone? Significa vaccinare 542 mila lombardi a settimana, 77.428 al giorno, 3.226 all’ora”.

 

“Ci auguriamo di cuore – conclude Didonè – che questa volta Bertolaso la azzecchi, perché il paese ha bisogno di più normalità possibile. Lui ha garantito vaccini per tutti i lombardi entro giugno, e questo è interesse di tutti anche dei sindacati pensionati. Su una cosa ha sicuramente ragione Bertolaso: dal punto organizzativo siamo di fronte alla più grande operazione di protezione civile nel paese. Pertanto,  è un interesse collettivo che ci deve vedere tutti dalla stessa parte, Governo, regioni, comuni, istituzioni, associazionismo, volontariato, sindacati. E sicuramente i sindacati dei pensionati, che sono organizzazioni molto radicate nel territorio con migliaia di volontari e proprie sedi in quasi tutti i 1.506 comuni della Lombardia, sono pronti a fare la loro parte”.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi