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Pensieri Talebani- Punk Islam, una Santa Alleanza contro la società e i corifei del nulla, di Fabrizio Fratus

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L’islamofobia è stupida, non vi è altra parola per definirla. Da oltre 30 anni si è creato il nuovo mostro, il nuovo nemico e lo si è fatto generando diverse problematiche ai cittadini europei e al futuro della destra politica, quella destra che al contrario dovrebbe quanto prima trovare una alleanza con il mondo musulmano. Certamente accostare l’Islam al terrorismo è stata una operazione propagandistica unica e che ha prodotto gli effetti desiderati da chi l’ha creata a tavolino. Semplicisticamente poi si è passati all’ equazione “migrante uguale musulmano”, pronto a invaderci e imporci la sua religione. Un modo banale per prendere voti senza produrre contenuto e soprattutto creando un problema sostanziale per il futuro del paese e dell’Europa. Tre parole per indicare i valori europei che la destra politica, tradizionale, Cattolica e conservatrice da sempre difende: Dio-Patria-Famiglia. Queste tre parole sono assolutamente condivise e promosse dalla cultura musulmana e sono il principio di una civiltà in comune sia per la destra come per il mondo religioso dell’Islam.

«Il divieto di indossare sul luogo di lavoro qualsiasi forma visibile di espressione delle convinzioni politiche, filosofiche o religiose può essere giustificato dall’esigenza del datore di lavoro di presentarsi in modo neutrale nei confronti dei clienti o di prevenire conflitti sociali» 

Così ha stabilito la Corte di Giustizia Ue il 15 luglio scorso, includendo anche i simboli cristiani e, incredibilmente, a destra ci sono stati molti esponenti che si sono stupiti: solita propaganda o davvero non hanno ancora compreso? Dalla Francia è dal lontano 1789 che vi è un’azione costante e specifica per cancellare la religione cristiana e Cattolica, per distruggere la società tradizionale e conservatrice. La Francia e l’Olanda sono i paesi dell’Unione Europea dove si cerca di imporre una civiltà di tipo ateo, sono modelli di stato che predicano la fratellanza e l’uguaglianza tramite i diritti civili individuali negando la storia e la tradizione cristiana del nostro continente.

La destra dovrebbe difendere la religione, la tradizione e la cultura millenaria delle religioni abramitiche, dovrebbe creare una “santa” alleanza contro la diffusione dell’ateismo basato sull’Io individuale dove l’uomo diviene padrone di se stesso in relazione al suo accumulo materiale di ricchezza. In Italia ci sono circa 2,5 milioni di musulmani, sono cittadini italiani e hanno gli stessi diritti di un qualsiasi altro italiano. La questione del velo è ridicola perché se la nostra interpretazione è di sottomissione delle donne va compreso come oggi in realtà per molte giovani donne europee di religione islamica, il velo, rappresenta una cosa completamente diversa: la libertà di non rinunciare alle proprie radici, alla dimensione fondante della loro spiritualità analogamente alla kippà, lo zucchetto degli uomini ebrei, non viene vista come un segno di sottomissione di genere ma di appartenenza religiosa. Le femministe come tutte le donne dovrebbero lottare per la libertà di scelta di ogni donna a vestirsi come vuole, sia che metta la gonna corta sia che metta un velo per coprirsi. Al contrario non solo si agisce in antitesi alla libertà di scelta ma si contribuisce a debellare una tradizione millenaria per una società senza valori, la stessa società europea che impone leggi assurde senza storia e tradizione. La storia ci insegna che le leggi sono imposte dal potere e spesso servono a distruggere usi e costumi dei popoli, i conservatori come i tradizionalisti e i Cristiani devono quanto prima comprendere la situazione: il mondo musulmano è il primo alleato contro la deriva nichilista della società occidentale descritta dai grandi filosofi dell’800/900.

Fabrizio Fratus

 

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