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Pensieri Talebani – La cultura della vita, cara Destra, va SEMPRE difesa. Di Fabrizio Fratus

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Lo scriviamo con sincerità: la questione aborto in Fratelli d’ Italia deve essere risolta. Di recente Chiara Ferragni ha attaccato Fdi spiegando a suo dire che nelle Marche fosse impossibile abortire e che tale politica sarebbe potuta divenire nazionale con la vittoria del centro destra. 

 

Ma la risposta di Isabella Rauti lascia sgomenti, la deputata rilancia con i numeri spiegando come la regione Marche, al contrario di quanto detto dalla Ferragni, sarebbe una delle regione che fa maggiori aborti. Un vanto per Fdi?

Il partito e la destra, da sempre, sono i garanti della vita ( ricordiamo a Isabella Rauti che fu proprio suo padre, allora deputato del Msi, uno dei maggiori oppositori alla legalizzazione dell’ aborto in Italia ), promotori della politica di crescita demografica. Ma perché vantarsi di avere maggiori aborti che nelle altre regioni? Quale logica?

Semplice: come sempre la destra ha paura di se stessa e di quello che a parole vorrebbe rappresentare, da una parte si parla di politiche per la famiglia e di lotta contro l’aborto facile ma appena si è attaccati ci si adegua rincorrendo la sinistra e spiegando come si è bravi a mantenere il sistema di civiltà da loro costruito negli ultimi decenni.

La questione è semplice: l’aborto è un omicidio oppure no? Ecco cosa va stabilito. Se è una interruzione di vita allora è un omicidio legalizzato e per questo motivo chi esegue un aborto deve prendersi le sue responsabilità. Affermare che embrioni e feti siano semplici grumi di cellule è una stupidata da ignoranti ed è la famosa scienza ( quella che piace tanto ai progressisti ) a spiegare che l’embrione è vita.

La destra deve avere coraggio, deve essere pronta a ribattere per presentare il suo modello di società, di Civiltà che è alternativa a quella dei progressisti . Se l’aborto è un “diritto” di una donna allora, a nostro giudizio, la donna è legittimata a uccidere suo figlio per legge e noi non siamo d’accordo con questo folle principio.

La vita va sempre difesa e soprattutto quella di un innocente. Paradossale che coloro che sono a favore e promuovono l’aborto sono gli stessi che poi conducono battaglie contro la pena di morte (da rigettare anch’essa). Quindi fare a pezzi arbitrariamente un essere umano indifeso e innocente è un diritto civile, mentre giustiziare un pluriomicida dopo un regolare processo è un atto di barbarie. I progressisti di ogni specie sono confusi e sempre in contraddizione con le loro idee. 

Piccola considerazione poco conosciuta: perché si può intervenire con l’interruzione della gravidanza sino al terzo mese? Cosa cambia dal 91 esimo giorno?

Nulla, tutto si basa su una frode scientifica, quella del genetista E. Haeckel e della sua teoria della ricapitolazione  in cui si sosteneva che l’embrione umano ripercorresse tutta la evoluzione della specie. In realtà lo stesso genetista modificò i disegni sugli embrioni rendendo simili i diversi embrioni delle varie specie per dare forza alla sua teoria che si dimostrò falsa, errata ma ancora oggi insegnata sui libri delle scuole italiane. I primi tre mesi erano quelli della ricapitolazione, se si interveniva su un embrione di pesce come di anfibio non era da considerarsi omicidio, da questa logica venne legittimato l’aborto in campo medico. Fortunatamente vi sono molti medici che si oppongono, che fanno obiezione perchè il medico deve curare le malattie. La gravidanza non è una malattia, l’aborto non è la cura.

Viva la Vita!

Fabrizio Fratus

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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