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Pensieri Talebani- Il ritorno del maschio (virile ed europeo), di Fabrizio Fratus

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

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In tempo di isolamento forzato vi sono due tipi di persone: coloro che accettano passivamente quanto si è obbligati a vivere in questo momento e chi invece mantiene il cervello attivo con lettura, attività fisica ed elaborazione di un pensiero. Tra le letture assolutamente utili per pensare e capire dove viviamo e come mai siamo giunti in un mondo in cui il maschio è sotto perenne accusa troviamo il testo di Roberto Giacomelli “oltre il maschio debole”. Non è il solito testo dove si annuncia la femminilizzazione del maschio, ma un libro interessantissimo in quanto sviluppa diversi concetti di come la nostra società ha “distrutto” il maschio, la virilità, la forza dell’uomo e il suo ruolo. Nel mondo occidentale l’uomo non ha più esempi che lo collegano alla sua reale natura selvaggia, al contrario ha riferimenti che lo relegano a eterno poppante in cerca di una carriera folgorante per la soddisfazione di bisogni effimeri e decisamente femminili.

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Vive con il mito del successo economico per rendesi piu’ “bello” agli occhi degli altri, uomini e donne. L’uomo moderno vive cercando di riempire il vuoto di valori di cui siamo tutti vittime con beni materiali di ogni genere che hanno il solo risultato di svuotargli sempre più la forza vitale in un circolo vizioso senza fine. L’uomo di oggi, moderno e curato, dolce e frignone è solamente il risultato di un percorso iniziato tra reality show, cibo spazzatura, consumismo, omologato e lontano mille anni luce dalla sua reale natura.

Il Giacomelli presenta una situazione oggettiva con esempi forti descrivendo con argomentazione ineccepibili il declino in cui viviamo, accusando la società materialista affossatrice del reale ordine naturale che vede uomo e donna complementari.
Ma non solo nichilismo, nel libro pubblicato dalla casa editrice “Passaggio al Bosco” troviamo anche un percorso per salvare il maschio, quindi la donna e la vita. La via da percorrere per ristabilire un senso naturale del mondo in cui viviamo partendo dall’uomo è la riscoperta della “via del guerriero”, per un uomo nuovo e vero, comunitario e selvaggio, tradizionalista e virile.

Un ritorno al maschio europeo.

Fabrizio Fratus

da www.iltalebano.com

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