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Dall'archivio:

Pavia: si erano intestati 100 autovetture come prestanome, smascherati dalla Guardia di Finanza. Uno di loro percepiva il reddito di cittadinanza

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PAVIA –  Sulla carta risultavano commercianti d’autoveicoli, ma in realtà non erano altro che dei prestanome, uno dei quali percepiva anche il reddito di cittadinanza.

La Guardia di Finanza di Pavia ha denunciato per truffa e falso in atto pubblico un cittadino romeno di 37 anni e un cittadino camerunense di 41 anni, entrambi residenti a Pavia, perché, dietro ad un’attività commerciale puramente di facciata, facevano da prestanome a numerosi clienti poco raccomandabili che necessitavano di veicoli “puliti” da utilizzare anche per commettere reati senza essere rintracciati.

I due malviventi, che guadagnavano dalle intestazioni fittizie, non hanno mai versato alcuna imposta allo Stato, ciò a conferma del fatto che il commercio di automobili era solo un espediente per coprire l’attività illecita di prestanome.

In particolare, i due indagati hanno ripetutamente indotto in errore la Motorizzazione civile ed il PRA, dichiarando falsamente, in virtù dell’attività commerciale svolta, di essere proprietari di circa un centinaio di autoveicoli che in realtà erano nella disponibilità di altri individui intenzionati a rimanere nascosti. I due stranieri, fornendo i propri dati anagrafici e predisponendo la necessaria documentazione, intestavano così i veicoli alle loro ditte individuali, usufruendo di risparmi e agevolazioni sul passaggio di proprietà, ma poi li lasciavano di fatto nella disponibilità di altre persone. È stato accertato che tra le 50 auto intestate al cittadino romeno, alcune sono state utilizzate per commettere reati quali rapine e furti in abitazione.

Inoltre le fiamme gialle hanno scoperto che il cittadino camerunense era da tempo percettore di reddito di cittadinanza pur non avendone titolo. Anche per questo motivo è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Pavia ed è stato segnalato all’INPS per la revoca del contributo e la restituzione di quanto già percepito fino al quel momento, circa 8.000 euro.

Le attività commerciali svolte dai due prestanome sono state bloccate, impedendo loro l’acquisto di nuove  autovetture e la vendita di quelle già in possesso che, nel frattempo, sono state cancellate dal PRA per intestazione fittizia. Tutte le automobili in circolazione sul territorio nazionale o europeo, in caso di rinvenimento, saranno tempestivamente sequestrate. Le indagini svolte, che hanno consentito di svelare lo stratagemma attuato dai due complici, sono il frutto di un attento e costante monitoraggio del territorio che, ancora una volta si è arricchito delle informazioni ottenute su strada mediante posti di controllo e pedinamenti che dimostrano la costante presenza della Guardia di Finanza nella provincia pavese.

I risultati ottenuti testimoniano, altresì, l’approccio multidisciplinare dell’attività di servizio svolta dai finanzieri nei vari settori operativi, che costituiscono la missione istituzionale del Corpo e l’attenzione riposta verso coloro che percepiscono indebitamente sussidi pubblici dallo Stato senza averne diritto, danneggiando chi ne ha veramente bisogno.

(articolo tratto dal sito partner Vigevano 24.it)

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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