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Patto dei Sindaci Alto Milanese: le linee comuni per fronteggiare l’emergenza Covid 19

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SAN GIORGIO SU LEGNANO  – Undici punti undici. Con due direttrici precise: da un lato il recepimento delle ultime disposizioni emesse dal Governo in materia, dall’altro l’invito ai cittadini ad attenersi scrupolosamente a esse per il bene di loro stessi e della comunità di cui fanno parte. La Conferenza dei sindaci dell’Altomilanese coordinata dal sindaco di San Giorgio Walter Cecchin si è riunita nuovamente elaborando linee comuni per fronteggiare l’emergenza Covid 19. Per quanto riguarda gli spostamenti delle persone fisiche, si legge nel documento: “vietato spostamento in entrata e uscita in e dalla Regione Lombardia nonché all’intero della regione, è consentito il rientro”.
Le note parlano di “permessi per motivi di lavoro, motivi di salute o altre comprovate necessità e per le merci”. Il punto due si occupa dei soggetti con sintomatologia e specifica che, per quanto abbiano infezioni respiratorie o febbre di temperatura eccedente i 37 gradi e mezzo, “è raccomandato rimanere al domicilio e chiamare il medico curante”. Il terzo punto concerne le celebrazioni dei riti ovvero funerali, battesimi e matrimoni e ne dispone la sospensione fino al 3 aprile.
“Le chiese- specificano i sindaci del Patto sul punto – rimangono aperte, le cerimonie religiose sono sospese così i matrimoni e le celebrazioni esequiali; consentiti, tuttavia, la benedizione del sepolcro e il rito della sepoltura”.  La chiusura concerne anche gli oratori in quanto luoghi di assembramento. Per quanto concerne eventi e competizioni sportive e allenamenti a essi legati, “fino al 3 aprile 2020 sono sospese tutte le manifestazioni di ogni ordine e disciplina in luoghi pubblici e privati, sono consentiti solo gli allenamenti degli atleti professionisti e di categoria assoluta in impianti a porte chiuse ovvero all’aperto senza pubblico”.
E’ poi fissato l’obbligo ad associazioni e società sportive di eseguire, attraverso il proprio personale medico, “controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del Covid 19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e gli accompagnatori e a darne comunicazione al sindaco”. Manifestazioni ed eventi in luoghi pubblici e privati di carattere ludico, sportivo, religioso, fieristico, anche se si dovessero svolgere in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, sono sospesi fino al 3 aprile. Il veto riguarda “grandi eventi, cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose, sale giochi, sale bingo, scuole ballo, sale scommesse e locali assimiliati”.
La sospensione fino al 3 aprile coinvolge altresì attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, culturali, sociali e ricreativi. Il divieto concerne anche” i  centri termali riabilitativi – chiarisce la nota – a esclusione di prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza”. Ogni attività associativa è sospesa. Quanto a bar e ristoranti, l’apertura riguarderà fino al 3 aprile la fascia oraria compresa tra le 6 e l 18, dopodiché dovrà scattare la chiusura. Nell’orario di apertura “deve essere rispettata la distanza interpersonale di almeno un metro, altrimenti chiusura”. Inoltre, specifica il documento, “se negli stesi orari insistono attività non soggette a tali limitazioni, è consentita l’apertura limitatamente a queste ultime”.
Il punto otto del documento del Patto disciplina le attività commerciali di medie e grandi strutture nonché gli esercizi commerciali inseriti in centri commerciali e mercati. Vi si parla di “chiusura nelle  giornate festive e prefestive a esclusione di farmacie , parafarmacie e punti vendita di generi alimentari in essi ospitati”. Nelle altre giornate, poi, “è consentito l’accesso contingentato e comunque con rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro, in caso contrario chiusura”.
Per altre attività commerciali e mercati come negozi di vicinato alimentari, luoghi di pizza d’asporto, gelaterie e attività artigianali con asporto “nessuna restrizione d’orario per l’attività d’asporto” ma “vietata la somministrazione al tavolo”. I luoghi di culto, durante l’apertura, “devono garantire misure organizzative idonee a evitare assembramenti o tali da consentire la distanza interpersonale di almeno un metro, musei, luoghi di cultura e biblioteche sospese fino al 3 aprile 2020”.E fino al 3 aprile stop anche per eventi culturali, ludici, sportivi e religiosi, scuole di ogni ordine e grado, corsi professionali, master e università per anziani. Per quanto riguarda l’accesso dei visitatori alle Rsa, infine, tutto resta limitato “ai soli casi indicati dalla direzione della struttura fino al 3 aprile 2020”.
Cristiano Comelli  

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