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Parlamento? Bello e impossibile

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

Parlamento? Bello e impossibile

I miei omonimi nel loro splendido lavoro di informazione 4.0, hanno pensato di avviare una serie di rubriche, una delle quali affidata al sottoscritto e denominata “Pronto Parlamento”.

Ho accettato volentieri, con entusiasmo, oltre che per ragioni sentimentali nei confronti dei ragazzi di Ticino Notizie, certamente per raccontare, dal mio osservatorio, quel che succede in Parlamento e nella cittadella della politica nazionale.

Lasciatemi dire, fin da subito, che il buon Provera e l’altrettanto buon Valenti mi hanno rifilato un tiro mancino. Eh si, mi chiedono di parlare del Parlamento proprio nel periodo più buio per il Parlamento stesso. Le Camere non hanno più un ruolo, non sono più l’Istituzione primaria e sacra della democrazia.

E’ proprio così cari lettori. Il Parlamento non esiste più, è diventato il ripostiglio delle cose inutili.

Una grande mano in tal senso l’ha data la pandemia Covid-19. Poteri concentrati sul Governo, anzi sull’uomo solo al comando, il presidente Conte e i suoi Decreti. L’emergenza e l’urgenza hanno coperto un vulnus terribile: lo svuotamento dell’istituzione che dovrebbe rappresentare tutti noi, che noi eleggiamo con un voto, che la Costituzione mette al centro del sistema istituzionale e democratico.

Ma una lettura di questo tipo sarebbe riduttiva e non del tutto completa.

Infatti, è da anni che si sta picconando il nostro sistema parlamentare: la Casta, l’inutilità del Parlamento (la famosa scatoletta di tonno che qualcuno doveva aprire e che oggi invece li ha inghiottiti e rinchiusi ermeticamente). Le provocazioni demagogiche, in ultimo la riduzione dei parlamentari, il voto tramite piattaforme digitali, il sorteggio nella scelta dei nostri rappresentanti. L’uno vale uno. La cialtroneria assunta a sistema di governo.

Tutto questo viene da molto lontano, dagli inizi degli anni Novanta del secolo scorso.

 

Destra e sinistra portano entrambi grandi responsabilità per tutto ciò. In questa legislatura ieri i leghisti, oggi i post comunisti.

Mi torna alla mente ciò che spesso ci ricordava, nei suoi ultimi anni di vita da esule, lo statista Bettino Craxi “Ridurranno l’Italia in miseria, la venderanno, per poi umiliarla”.

Sic est.

 

Fabrizio Garavaglia

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