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Parabiago: la Giornata del Ricordo delle Vittime della Strada

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PARABIAGO –   Nell’ambito delle celebrazioni per la Giornata Mondiale per il Ricordo delle Vittime della Strada, l’Assessorato alla Sicurezza della Città di Parabiago, ieri, ha promosso un incontro dedicato agli studenti del Liceo Cavalleri con l’obiettivo di mostrare come alcuni nostri comportamenti errati possano seriamente mettere a rischio la nostra vita e quella degli altri.

Cuore dell’incontro è stata la testimonianza di Elisabetta Cipollone, madre coraggio alla quale è stato ucciso il figlio e che, oggi, non risparmia tempo, né parole per incontrare ragazzi e adulti per sottolineare l’importanza della sicurezza stradale e del rispetto del codice della strada.
“Nulla più della testimonianza diretta delle Vittime, ha la forza di dare quel colpo allo stomaco capace di portare le persone a modificare i propri comportamenti. – afferma l’Assessore Barbara Benedettelli a incontro concluso – Ringrazio Elisabetta per essere venuta a raccontare la loro storia ancora una volta, cosa che non è proprio scontata e nemmeno semplice.”.
 
Durante la mattina la presenza della Polizia Locale, nello specifico l’Ufficiale Angelo Imperatore e l’Agente Massimiliano Restelli, ha permesso di entrare nel merito dell’educazione alla sicurezza stradale, anche riportando esperienze ed esempi concreti vissuti per la strada. Un momento che ha previsto anche un’esperienza diretta per tre studenti, presi come esempio tra i tanti. Indossati occhiali che simulano lo stato di ebrezza o lo stato degli effetti della droga, hanno dovuto camminare in un percorso ad ostacoli pensato per la dimostrazione. In queste condizioni è stato del tutto evidente la loro difficoltà a rimanere in piedi evitando i coni stradali predisposti dagli agenti per simulare la strada.
“Ringrazio il Corpo di Polizia Locale per aver parlato con professionalità e autorevolezza agli studenti presenti – prosegue l’assessore – Direi che la dimostrazione pratica sia servita molto a far passare il messaggio che gli effetti dell’alcol e delle droghe alterano la percezione della realtà, figuriamoci se in quelle condizioni un ragazzo dovesse essere alla guida di un mezzo, sarebbe un pericolo per sè e per gli altri.”.
 
Sorpresa della mattina la presenza di Emanuele Villanteri e Antonio Femia (Totò le Motò) che hanno mostrato in diretta come deve essere allacciato un casco e quale tipo di casco indossare quando si viaggia in moto, quale giubbotto paraschiena, raccomandandosi di usare anche i guanti. Con qualche battuta più vicino alla realtà giovanile, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi sull’importanza di non utilizzare il cellulare mentre si guida una moto, nemmeno infilandolo nel casco, perchè “o si guida e si presta attenzione alla strada, oppure si parla al telefono”. Non da ultimo, la moderazione della velocità sulle strade cittadine, perchè per la velocità, se piace, ci sono apposite piste da utilizzare.
A supporto di quanto testimoniato, una serie di video di sensibilizzazione che hanno raccontato la storia di giovani vittime della strada. L’incontro si è concluso con un motto dell’Asaps (Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale): “E’ meglio che torni a casa un figlio senza patente, che una patente senza figlio!”.

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