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Padregnano, confine del Comitato del Seprio nel 1185

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ROBECCHETTO – Lo stato pietoso in cui si trova una parte importante del Padregnano ci ha indotto a delinearne la storia millenaria. Il toponimo – di chiara e persistente impronta romana – è già presente nelle pergamene anteriori al Mille, in quanto facente parte del Comitato di Bulgaria, di marca franca.
Successivamente, in una concessione di Federico I dell’11 febbraio 1185, nella quale l’imperatore donava ai milanesi le regalie possedute dall’impero nell’arcivescovado di Milano e nei comitati di Seprio, Martesana, Bulgaria, Lecco e Stazzona, vengono descritti i confini del Seprio. E qui compare il nostro Padregnano, come confine meridionale del Comitato che ormai aveva inglobato quello di Bulgaria:
Comitatum autem Seprii…sic intellimus… per hos fines: a Lacu Maiori sicut pergit flumen Ticini usque ad Padrignianum et a Padrigniano usque ad Cerrum de Parabiago et a Parabiago usque ad Caronum et a Carono usque ad flumen Sevesi et a Svisio usque ad flumen Trese et sicut Tresa refluit un predicto Lacu Maiori
Dal lago Maggiore a Padrignano (oggi territorio di Robecchetto con Induno) il Seprio occupava la riva orientale del Ticino: Padregnano è sulla sponda sinistra, pressoché simmetricamente in faccia alla zona di Bornago sulla riva destra (oggi è un cascinale, con chiesetta secentesca, in territorio di Cameri), località quest’ultima, insieme a Trecate e Viginticolonne, anticamente appartenenti al Comitato di Bulgaria (territorio comitale successivamente inglobato nel Seprio, come abbiam già detto) come risulta da un diploma di Berengario I del 911. I tre siti erano porti fluviali che, con il tempo, diventarono, Bornago (porto di Turbigo); Trecate (porto di Boffalora) e Viginticolonne divenne Vigevano.
Ricordiamo anche la riforma giudiziaria istituita da Gian Galeazzo Visconti nel 1355 in ordine alla creazione di due vicariati di giustizia nel ‘Contado di Bulgaria’ (che era già parte del Seprio): le due soli sede giudiziarie sono collocate a Magenta e Saronno.

NB. A Turbigo una strada (oggi Via Libertà), uscente dal passo carraio del castello dei Torriani (XII sec.) conduceva direttamente al Padregnano, territorio che, probabilmente, appartenne all’arimannia longobarda – composta da uomini liberi – posta a presidiare il territorio (scaldasole), poi trasformatasi in Comune.

FOTO in evidenza il fronte del Padregnano (di proprietà Danesi) quando era ancora in piedi; “Pianta del caseggiato del Paregnano di ragione dei RR. PP. Della Passione di Milano (1776)

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